Comune di Napoli, Fondazione Con il Sud e altre circa 40 forze del territorio in campo per la rigenerazione partecipata dell’Area Nord di piazza Garibaldi: riaperti i primi due chioschi
Questa mattina a Napoli, nella cavea di Piazza Garibaldi e alla presenza del Sindaco Gaetano Manfredi, è stato presentato e avviato il progetto “La bella piazza: azioni di co-gestione degli spazi pubblici di Piazza Garibaldi”.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Con il Sud insieme ad una rete di altri enti e fondazioni, si pone due finalità generali. La prima è quella di trasformare l’Area Nord di piazza Garibaldi, “biglietto da visita” di Napoli, in un luogo curato, accogliente e inclusivo, promuovendo l’attivazione di un processo integrato di rigenerazione urbana, sociale, culturale ed economica che veda collaborare soggetti pubblici e privati e preveda il coinvolgimento diretto di tutti gli attori civici ed economici che vivono la piazza. La seconda quella di codificare un modello di gestione pubblico-privato che nel tempo possa essere replicato anche in altre zone della città e in Italia.
Una innovativa forma di partenariato che non si caratterizza come affidamento al privato ma come forma di gestione condivisa centrata sulla co-progettazione e sulla promozione di partecipazione concreta e protagonismo di chi vive, abita, lavora nella piazza. Prevede il costante intreccio tra attività sociali, culturali e finalizzate al “camminare insieme”: sociale, cultura, produzione di occasioni economiche e di sviluppo – la piazza luogo di interessi e diritti differenti che si devono riconoscere in un processo di mediazione.
In campo, Comune di Napoli con circa 40 forze del territorio, che intendono intervenire agendo su quattro direttive: la cura e manutenzione dei luoghi, con l’affido all’ATS degli 8 chioschi che insistono nella piazza per realizzare iniziative sociali e commerciali; un servizio giornaliero di spazzamento e svuotamento cestini; la manutenzione del verde e delle aree giochi e sportive; l’istituzione di una Portineria di quartiere che funzionerà come un luogo di prossimità. Un presidio sociale, con interventi sulle dinamiche di conflittualità e a supporto dei senza dimora, e laboratori all’aperto con percorsi di animazione socio-educativa. Valorizzazione turistica della piazza: info Point, passeggiate interculturali e Migrantour, passeggiate di prossimità e intervento di urban game design. Un’ampia offerta culturale all’interno della “cavea” e degli altri spazi dell’Area Nord di piazza Garibaldi.
Il primo passo è stata la riapertura di 2 degli 8 chioschi che insistono nella piazza, che sono stati destinati al personale dalla Polizia Municipale, e alla Cooperativa Dedalus per attività sociali e civiche. La convenzione ha una durata di 4 anni, rinnovabili per altri 4. L’investimento previsto è di circa un milione di euro.
Durante la mattinata, il corso di Sviluppo Sostenibile e Reti Territoriali – SRT del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, ha curato la “Learning Walk Piazza Garibaldi e dintorni” insieme con l’Associazione Aste & Nodi e la Cooperativa Casba. La passeggiata è stata aperta a tutti. In parallelo all’evento, poi, gli studenti di SRT hanno svolto in piazza una lezione di pratica di registro urbano con il professore Roberto Ferraris dell’Universidad Nacional de Cordoba e la professoressa Anna Sanseverino dell’Università Federico II di Napoli.
Il progetto, nato da un’idea dell’associazione Est(ra)Moenia, ha costruito un’ampia e originale alleanza fatta da cooperative sociali e associazioni (Cooperativa sociale Dedalus, Associazione IF-Imparare Fare ETS, Associazione Aste & Nodi, Casba Società Cooperativa Sociale, Associazione Officine Gomitoli, Associazione Ethnos Club, Associazione A Voce Alta, Associazione Senegalesi Napoli, Comitato Orgoglio Vasto) e da altri attori economici e imprenditoriali che investono nell’area di Piazza Garibaldi (Caracciolo Hospitality Group, Accademia della Moda, Accor Hospitality Italia, Farmacia De Biasi, I Sapori di Parthenope, Cima, Moccia Irme, Vincar, Studio Keller). Alleanza che ha trovato il sostegno e il coinvolgimento del Dipartimento di Architettura e Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, Forum Disuguaglianze Diversità, Cgil Campania e Napoli, con l’adesione di Teatro Mercadante – Teatro Stabile di Napoli, Teatro Bellini di Napoli, il Museo di Arte Moderna, MAD Entertaiment, Museo archeologico nazionale di Napoli, Accademia di Belle Arti di Napoli, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
“La bella piazza” è un progetto sostenuto dalla FondazioneCon il Sud e cofinanziato da Fondazione Azimut, Fondazione Peppino Vismara, Fondazione Rut, Intesa Sanpaolo,Unicredit,CHG –Caracciolo Hospitality Group, Accademia della Moda, Accor Hospitality Italia, Farmacia De Biasi, I Sapori di Parthenope, Cima, Moccia Irme, Est(ra)Moenia, Vincar, Studio Keller.
Il 1 ottobre a Caivano scendono in campogiornalisti, rappresentanti del mondo dello spettacolo e del terzo settore uniti contro degrado e violenza a sostegno della comunità locale. L’iniziativa, nell’ambito della dodicesima Giornata europea delle Fondazioni, si terrà nell’area sportiva di Parco Verde realizzata attraverso il progetto “La bellezza necessaria”.
La Partita della Parità e del Rispetto scende di nuovo in campo, questa volta a Parco Verde di Caivano, Comune in provincia di Napoli dove si condensano degrado e violenza, a sostegno della comunità locale.
La Partita della Parità e del Rispetto si terrà martedì 1 ottobredalle 10.30 alle 13 nei campi sportivi realizzati grazie al progetto “La bellezza necessaria”, nell’area sportiva di Parco Verde, viale Rosa a Caivano. Non si tratterà quindi di una iniziativa spot ma di un intervento sociale organico realizzato insieme al terzo settore del territorio, che lancia un appello alle istituzioni affinchè il progetto prosegua.
L’iniziativa punterà i riflettori sulla necessità di legalità, di parità di genere, di inclusione e di interventi di rigenerazione urbana da parte delle istituzioni, che siano continuativi nel tempo e permanenti, nella logica della coprogrammazione e coprogettazione con le organizzazioni sociali del territorio.
Per questo le associazioni nazionali promotrici dell’iniziativa (Amnesty International Italia, Usigrai, AIC-Associazione Italiana Calciatori, Assist-Associazione Nazionale Atlete; Sport4society e Uisp, con il patrocinio della Fnsi) hanno unito le loro forze a quelle di Fondazione con il Sud, alle associazioni di Caivano, a Uisp e Libera Campania. La manifestazione è inserita all’interno della campagna “Un’altra partita. Comunità in campo” promossa da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, in occasione della dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni.
Scenderanno in campo la squadra dei ragazzi e delle ragazze di Caivano, la squadra dei giornalisti Rai e quella dei rappresentanti delle organizzazioni sociali coinvolte, con personaggi dello sport e dello spettacolo. Le squadre saranno miste e si giocheranno due tempi di 15 minuti ciascuno. Parteciperanno i ragazzi delle scuole del territorio e rappresentanti dell’Università di Cassino. Sono stati invitati rappresentanti delle istituzioni territoriali.
Il progetto “La bellezza necessaria”, sostenuto da Fondazione con il Sud e attivo da tre anni, ha permesso di rigenerare spazi in condizione di degrado e di attivare processi di partecipazione comunitaria tramite lo sport sociale. Il titolo del progetto sta a significare la forza che si genera quando lo sport diventa sociale ed incontra la cittadinanza. Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di veicolare le attività fisiche e il gioco sportivo attraverso le associazioni sportive ed educative del quartiere, che fanno rete tra di loro. Oltre a Uisp Campania, soggetto responsabile del progetto “La bellezza necessaria”, tra i partner figurano le Asd Phoenix Caivano; Pallacanestro Jirafa Caivano; Patatrac; Un’infanzia da vivere; il Comune di Caivano; I.C.3 Parco Verde; Intra Cooperativa sociale Onlus; Uisp Zona Flegrea; Uisp Napoli; Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
I terreni e i fabbricati ospiteranno iniziative di natura sociale, economica e culturale. I progetti saranno sostenuti dalla Fondazione CON IL SUD con oltre 3 milioni di euro
9 Settembre 2024
L’iniziativa mette a disposizione 4 milioni di euro, si rivolge alle regioni del Sud Italia e scade il 29 novembre.
25 Luglio 2024
Gli uffici saranno chiusi dal 10 al 25 agosto.
24 Luglio 2024
Pubblicati gli esiti del bando per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie
23 Luglio 2024
Le candidature devono essere inviate entro il 9 settembre.
18 Luglio 2024
Venerdì 19 luglio, l’ufficio Attività istituzionali fornirà assistenza telefonica fino alle ore 13:00.
16 Luglio 2024
Bando da 2 mln di euro, promosso da Fondazione CDP e Fondazione con il Sud.
9 Luglio 2024
C’è tempo fino al 19 luglio per le candidature
22 Maggio 2024
L’iniziativa mette a disposizione 3 milioni di euro e scade il 25 settembre
21 Maggio 2024
I risultati dell’indagine Fondazione con il Sud – Demopolis.
Si è concluso il processo di selezione dei progetti partecipanti al “Bando Sofigreen” che ha l’obiettivo di accompagnare le imprese sociali nella loro transizione ecologica in linea con il Green Deal Europeo.
L’iniziativa, nata nell’ambito del progetto europeo SOFIGREEN, è promossa da Fondazione MeSSInA e Fondazione con il SUD, con il supporto di Banca Etica, ed è rivolta a imprese sociali già costituite con sede legale e/o operativa in Molise, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. I beneficiari selezionati avranno accesso a un percorso completo che li accompagnerà a rafforzare in chiave sostenibile la loro attività e nel reperimento di risorse finanziarie adeguate
L’elenco dei progetti selezionati è disponibile al seguente documento allegato:
Parte da Matera il progetto internazionale “Cittadini del Mare”, che intende promuovere il binomio tra letteratura e impegno civile tra le nuove generazioni dando vita a un racconto sul tema della migrazione e il faticoso percorso per la tutela dei diritti dei migranti.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Energheia, in collaborazione con Ambasciata di Spagna, La Sorbona di Parigi, Fundaçion Valsain, Amnesty International e con il patrocinio della Fondazione Con Il Sud, prevede un ciclo di seminari gratuiti, di tre giorni rivolti alla formazione dei giovani tra i 18 e i 35 anni per approfondire il tema dei diritti dei migranti sotto diversi punti di vista con personalità del mondo della cultura italiana. Iscrizioni entro il 15 luglio al seguente link.
L’iniziativa “Cittadini del Mare” nasce nell’ambito del Premio letterario Energheia, che per il secondo anno vede la collaborazione con la Fondazione CON IL SUD e CON Magazine, il primo video magazine partecipativo promosso da Fondazione CON IL SUD e Con i Bambininato per esplorare il sociale che dialoga con altri mondi.
Grazie a questa collaborazione, saranno assegnati dei buoni libri ai primi dieci classificati, under 18 anni, per la sezione I Brevissimi di Energheia.
Tutte le info sul premio letterario e sull’iniziativa Cittadini del mare sono sul sito: www.energheia.org
Disponibili online su www.bilanciodimissione.it i Bilanci di Missione 2023 della Fondazione CON IL SUD e di Con i Bambini, che raccontano le attività e i bandi promossi nel corso dell’anno.
Il Bilancio non è una semplice pubblicazione online, ma dal 2015 è un sito web con contenuti facilmente accessibili e condivisibili in rete. Il sito www.bilanciodimissione.it contiene ugualmente una versione del documento di bilancio in formato pdf scaricabile e stampabile.
“Tra qualche anno tanti problemi del Sud Italia si risolveranno da soli, perché non ci saranno più le persone”. E’ il messaggio provocatorio associato alla comunicazione del bilancio 2023 e riguarda il tema dello spopolamento e della denatalità, che interessa il Sud ma più in generale il Paese.
Abbiamo ideato un neologismo, “spopoloso”, ma contrastiamo lo spopolamento non solo a parole. Nel 2023 abbiamo sostenuto 9 nuove comunità energetiche e sociali, 5 progetti di recupero e valorizzazione di terreni incolti o abbandonati, le attività di 137 organizzazioni di volontariato, 12 nuovi progetti per rafforzare le biblioteche comunali, 11 imprese sociali in ambito turistico e tanto altro ancora.
Più in generale in 17 anni la Fondazione Con il Sud ha sostenuto oltre 1.800 iniziative, tra cui la nascita delle prime 7 fondazioni di comunità meridionali (nel Centro storico e nel Rione Sanità a Napoli, a Salerno, a Benevento, a Messina, nel Val di Noto, ad Agrigento e Trapani), coinvolgendo più di 7 mila organizzazioni diverse – tra terzo settore, enti pubblici e privati – ed erogando complessivamente quasi 300 milioni di euro di risorse private.
Nel 2023 sono state sostenute 218 iniziative con quasi 18 milioni di euro, in particolare sui temi legati al recupero di terreni incolti o abbandonati; alla nascita di comunità energetiche e sociali; alla sperimentazione di nuove tecnologie capaci di migliorare le condizioni di vita di persone ultrasessantacinquenni con patologie croniche e degenerative; alla valorizzazione di beni culturali inutilizzati, in particolar modo a Taranto; allo sviluppo locale, al sostegno e promozione del volontariato.
A questi si aggiungono, tra gli altri, i progetti cofinanziati con altri enti erogatori negli ambiti del sostegno a imprese sociali in ambito turistico; la valorizzazione delle biblioteche di comunità come luoghi di inclusione sociale e spazi di rigenerazione urbana; il sostegno a organizzazioni non profit che promuovono la creatività come strumento di cambiamento sociale.
Il 2023 si è concluso con un avanzo di esercizio di circa 16,7 milioni di euro. Lo stanziamento complessivo di risorse per il 2024 è di 17,2 milioni di euro, di cui 10,9 milioni di euro provenienti dalla destinazione dell’avanzo di esercizio, 5,5 milioni di euro dalla ri-destinazione di fondi residui per iniziative concluse e 809 mila euro proveniente dal fondo di stabilizzazione degli interventi istituzionali. Sul sito è disponibile anche il Bilancio di missione dell’impresa sociale Con i Bambini, interamente partecipata dalla Fondazione e nata nel 2016 per attuare i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. In questi anni, Con i Bambini ha selezionato oltre 680 progetti, sostenuti con un contribuito complessivo superiore a 425 milioni di euro, coinvolgendo oltre mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie. Attraverso i progetti sono state messe in rete più di 9.000 organizzazioni, tra terzo settore, scuole, enti pubblici e privati rafforzando le “comunità educanti” dei territori.
Il Sud e l’Italia alla vigilia delle Europee: risultati indagine
21 Maggio 2024
L’80% DEGLI ITALIANI È PREOCCUPATO PER LA SANITÀ PUBBLICA.
L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA DIVIDE GLI ITALIANI: AL NORD FAVOREVOLI E AL SUD CONTRARI, IN UN’ITALIA GIÀ DIVISA DAI SERVIZI PUBBLICI. IL PNRR TROVA NORD E SUD D’ACCORDO: SEMBRA UN’OCCASIONE MANCATA. PER LO SVILUPPO
LO STATO ASCOLTI E COINVOLGA IMPRESE E CITTADINI ANCHE IN FORMA ORGANIZZATA
L’autonomia differenziata divide l’Italia, ben prima della sua eventuale approvazione e attuazione. La maggioranza degli italiani la ritiene una misura “inopportuna e sbagliata”, ma scorporando il dato territoriale sui favorevoli emerge che 1 cittadino su 2 al Nord la reputa al contrario “necessaria e urgente” (solo il 14% al Sud). Per il 66% degli italiani che vivono al Nord la sua attuazione è una misura positiva, l’opposto avviene al Sud con l’81% che la giudica negativamente. Al Nord 7 italiani su 10 promuovono i servizi pubblici. Meno di 4 su 10 al Sud. Il 45% degli italiani ritiene che il divario Nord-Sud negli ultimi 5 anni sia “aumentato” (lo pensa il 60% dei meridionali). Il 51% degli intervistati ritiene l’Italia “poco” unita sul piano sociale ed economico. Una convinzione che accomuna tutti gli italiani, così come avviene anche nei confronti del PNRR con un giudizio netto e condiviso: per il 67% degli italiani le risorse “non” saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. E non serviranno a ridurre il divario Nord-Sud (62%) e a contenere l’emigrazione dei giovani verso il Nord o l’estero (65%).
Stefano Consiglio (Presidente Fondazione CON IL SUD): “Il 65% degli italiani ritiene che lo sviluppo dei territori debba essere pianificato dallo Stato insieme a terzo settore e imprese. Un elemento cruciale anche per recuperare fiducia e, forse, la speranza che il Pnrr non sia completamente un’occasione mancata. Dopotutto, 8 italiani su 10 ritengono che il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Ma ne usciamo soltanto insieme, nei fatti e non a parole”.
L’Italia non è uguale per tutti: non lo è nelle prestazioni del welfare, né sul piano sociale ed economico. Se il 70% dei residenti nel Nord promuove i servizi pubblici nel proprio territorio, il dato si riduce al 39% nel Sud e nelle Isole, dove il 61% dei cittadini è del tutto insoddisfatto. Una doppia visione di Paese a seconda di dove si vive, che emerge con più forza quando si parla di autonomia differenziata. Per più di 1 italiano su 2 al Nord è una misura “necessaria e urgente” (solo il 14% al Sud). Per il 66% degli italiani che vivono al Nord l’attuazione dell’autonomia differenziata è una misura positiva, l’opposto avviene al Sud con l’81% che vede negativamente l’attuazione. E la grande stagione del PNRR sembra un’occasione mancata: ma – questa volta – senza differenze fra Sud e Nord. Alla vigilia delle Elezioni Europee, meno di un quinto degli italiani confida che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. E il 53% degli italiani che non hanno votato negli ultimi anni indica come motivazione la delusione e la sfiducia nei partiti. Altro dato inedito annunciato durante la presentazione dell’indagine Fondazione Con il Sud – Demopolis e che, purtroppo, conferma un clima di sfiducia è quello relativo all’astensionismo: oltre 22 milioni di italiani sono orientati a non votare alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno.
Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud e condotta dall’Istituto Demopolis su un campione di oltre 4.000 intervistati, i cui risultati sono stati presentati oggi dal presidente della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio e dal direttore di Demopolis Pietro Vento.
Lo studio ha analizzato l’opinione pubblica nazionale rilevando le dimensioni problematiche che gravano sulla quotidianità e sul futuro del Paese, i divari territoriali e di cittadinanza percepiti dagli italiani, ma anche le propensioni degli intervistati su temi caldi del dibattito politico come la riforma dell’Autonomia differenziata.
“Deve far riflettere che l’80% degli italiani, al Nord come al Sud, siano preoccupati dalla fragilità della sanità pubblica” – ha commentato Stefano Consiglio, presidente della Fondazione Con il Sud – Da questo clima di sfiducia e scettiscismo verso il Pnrrche, in teoria, dovrebbe essere la principale leva di profondo cambiamento positivo emerge un’attesa: che, nella pianificazione dello sviluppo territoriale, lo Stato ascolti e coinvolga realmente imprese e terzo settoreUn elemento cruciale anche per recuperare fiducia tra i cittadini e, forse, la speranza che il Pnrr non sia completamente un’occasione mancata. Dopotutto – ha proseguito Consiglio – 8 italiani su 10 ritengono che il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Ma ne usciamo soltanto insieme, nei fatti e non a parole”.
Servizi pubblici e Welfare oggi in Italia
La percezione dell’opinione pubblica, le priorità dei cittadini per il futuro.
Non è solo una faccenda di velocità; le “Italie” sono almeno 2 per una questione di servizi essenziali. E dopo le crisi sistemiche innescate dalla pandemia e dalla deriva inflazionistica che ha sferzato duramente l’Italia nell’ultimo biennio, le disuguaglianze si sono acuite e si sono ulteriormente dilatati i divari di cittadinanza.
“Meno di un quinto degli italiani – ha spiegato il direttore di Demopolis Pietro Vento – ritiene che il Welfare pubblico garantisca oggi tutte le prestazioni di cui c’è bisogno nella propria regione di residenza. I servizi sociali, la sanità, la scuola sono garantiti nella dimensione strettamente essenziale, nella percezione del 43%. Ma il 38% afferma che non sono più garantiti oggi neanche i servizi fondamentali del Welfare, con un dato che a Sud sale al 58%.”
A livello nazionale, il 58% degli italiani promuove i servizi pubblici, ma con nette differenziazioni territoriali: in un’ideale pagella scolastica, le prestazioni sui territori ottengono almeno la sufficienza per il 70% dei cittadini residenti a Nord, dato che si riduce al 57% fra quanti vivono nel Centro Italia e si assottiglia al 39% nel Sud e nelle Isole.
Su tutte le possibili ipoteche al futuro del Paese – secondo l’indagine Demopolis per Fondazione Con il Sud – è la sanità a rappresentare la dimensione più problematica nella percezione dei cittadini: per l’84%, dopo le crisi che si sono susseguite negli ultimi anni, il problema che peserà maggiormente sul futuro dell’Italia è la fragilità della sanità pubblica. La deriva inflattiva e l’aumento del costo della vita, con la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, sono citati da i due terzi degli intervistati, mentre il 62% richiama le carenze nel welfare ed il 59% l’insicurezza urbana e la criminalità.
Ma esistono questioni che si sollevano ben oltre la quotidianità nazionale e che iniziano a minacciare il futuro, nella percezione degli italiani: lo spopolamento e la denatalità, con la riduzione delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, citati dal 58%, ma anche gli effetti del cambiamento climatico (53%), che il Paese inizia ad esperire con frequenza sempre maggiore, nelle forme degli eventi estremi, dalle alluvioni alle ondate di calore smodato e di siccità.
Pianificare lo sviluppo dei territori
L’occasione PNRR e la sfiducia degli italiani
Su un dato, esiste davvero un’unica Italia: la percezione di inefficacia dei fondi Pnrr. Solo il 16% degli italiani (il 17% al Nord, il 14% al Sud) ritiene che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, assegnate all’Italia dall’Unione Europea, saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. Secondo l’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione Con il Sud, gli italiani individuano due principali problemi che gravano su Comuni e Amministrazioni pubbliche per avviare i progetti del Pnrr: le lentezze della burocrazia e l’insufficienza di figure specializzate nella PA (78%), ma anche la bassa qualità o improvvisazione di molti progetti (60%). Un dato che evidenzia come vi sia una percezione consapevole nell’opinione pubblica sui limiti concreti della messa a terra dei progetti del Pnrr, come conferma anche un recente studio promosso dalla Fondazione Con il Sud e condotto dal Prof- Gianfranco Viesti dell’Università di Bari da cui emerge come, soprattutto al Sud, vi sia un forte carenza di dipendenti e personale qualificato nelle PA.
E su alcuni mancati obiettivi più che su altri si rivelano le claudicanti prestazioni del Piano. Il 43% degli intervistati immagina che il Pnrr riuscirà a dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia, ma meno di un quarto confida che possa diminuire il divario tra Settentrione e Mezzogiorno, e appena un quinto degli intervistati immagina che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa contenere l’emigrazione delle giovani generazioni verso il Nord o l’Estero.
L’Autonomia differenziata
La percezione dell’opinione pubblica e l’impatto ipotizzato da Nord a Sud
Mentre avanza l’iter parlamentare sul DDL varato dal Governo, la Riforma dell’Autonomia differenziata ottiene nel Paese valutazioni in chiaroscuro. Il Disegno al vaglio delle Camere prevede il trasferimento di diverse competenze statali alle Regioni, che potranno trattenerne il gettito fiscale, non più distribuito su base nazionale. Malgrado la riforma preveda livelli minimi essenziali di prestazione nei servizi, il 53% degli italiani ritiene che sia inopportuna e sbagliata, perché favorirebbe solo le regioni più ricche. È del 35% il segmento che la ritiene necessaria e urgente, perché aiuterebbe tutte le regioni.
Nell’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione Con il Sud, sulle valutazioni dei cittadini la variabile “area di residenza” ha un’incidenza marcatissima: la maggioranza assoluta dei residenti a Nord, il 53%, è convinta dell’urgenza della Riforma, ma il dato si contrae al 29% nel Centro, per ridursi ulteriormente al 14% nel Sud e nelle Isole.
A pesare sui giudizi degli intervistati è innanzi tutto la percezione di quanto l’attuazione dell’Autonomia differenziata possa incidere sulla qualità dei servizi erogati nella regione di residenza. I due terzi degli intervistati a Nord prevedono un impatto positivo della Riforma, ma è solo il 38% ad ipotizzarlo per il Centro Italia ed appena l’11% per il Mezzogiorno.
Il divario tra Nord e Sud
Consapevolezza dei cittadini – Il futuro atteso della programmazione dello sviluppo
Esiste un divario di sviluppo in Italia che, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei, non è mai stato colmato e si è addirittura progressivamente aggravato. E le forme di sostegno, le risorse speciali, i fondi di coesione destinati per decenni alle aree in deficit di sviluppo, poco hanno inciso sulla trasformazione socio-economica del Mezzogiorno e sulla reale unità del Paese. E gli italiani ne sono consapevoli.
Considerando le differenze Nord-Sud, appena il 18% degli italiani ritiene che oggi, sul piano sociale ed economico, l’Italia sia unita. Non lo è per l’82%. Inoltre, il 45% sostiene che il divario si sia aggravato negli ultimi 5 anni, con una percezione che fra i residenti a Sud e nelle Isole sale al 60%.
L’analisi delle motivazioni dell’insanato divario si mantiene aperta e policentrica. Un primo elemento di riflessione emerge dall’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud: i cittadini meridionali (69%) ritengono che il Mezzogiorno abbia inciso poco o per niente nelle scelte della politica nazionale.
Per l’80% degli italiani il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva dl Paese.
Un ulteriore dato Demopolis-Fondazione Con il Sud, alla vigilia delle Elezioni Europee, conferma le dinamiche di sfiducia istituzionale alla base dell’incremento dell’astensionismo: chi ha scelto di non votare, nelle ultime tornate elettorali, lamenta di certo delusione verso i partiti (53%), ma anche una complessiva sfiducia nella capacità della politica di incidere sulla vita reale delle famiglie (38%) e nella possibilità, votando, di cambiare la gestione della cosa pubblica (36%).
In questo contesto, dall’indagine emerge l’attesa di un approccio rinnovato alle politiche di sviluppo. Per la schiacciante maggioranza degli italiani (65%), ad occuparsi di pianificare lo sviluppo sui territori dovrebbe ancora essere lo Stato, purché con l’ascolto e il coinvolgimento di imprese e cittadini anche in forma organizzata, affinché l’assunzione delle scelte di interesse collettivo abbia un respiro condiviso.
Nota informativa: metodologia e campione di rilevazione demoscopica
L’indagine è stata condotta dal 3 al 12 maggio 2024 dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per Fondazione Con il Sud su un campione di 4.002 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per quote sulla base del genere, dell’età e della macro-area geografica di residenza. La rilevazione campionaria quantitativa, preceduta da una fase di colloqui aperti qualitativi con i cittadini, è stata realizzata con modalità integrate cawi-cati-cami. Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.
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