South Working. Si può fare

South Working. Si può fare

12 Novembre 2020

SOUTH WORKING – Lavorare dal Sud
SI PUÒ FARE

Presentato il progetto che, grazie al sostegno e alla collaborazione della Fondazione CON IL SUD, entra nella fase operativa, con l’avvio della campagna di adesioni e della rete di sostegno ai lavoratori. Avviato anche un Osservatorio sul tema: anticipati alcuni dati di un’indagine di South Working che farà parte del Rapporto Svimez 2020 e che sarà diffusa nella sua interezza nei prossimi giorni da Svimez e Fondazione .

L’Associazione “South Working – Lavorare dal SUD” è impegnata nello studio dello smart working localizzato in una sede diversa da quella del datore di lavoro, in particolare dal Sud Italia e dalle aree interne, valutandone i pro e contro per formulare delle proposte di policy in questo campo finalizzate alla riduzione del divario economico, sociale e territoriale nel Paese. South Working ha creato un movimento di opinione sul tema, dando un nome al fenomeno e creando una rete fra tutti i soggetti interessati: lavoratori, aziende ed enti pubblici. Sta classificando gli spazi per il lavoro agile presenti sul territorio italiano come coworking, bar attrezzati, biblioteche, o librerie, per permettere ai South Worker di lavorare da un luogo adeguato e di socialità. Oltre alla diffusione del movimento di opinione, South Working ha attivato un Osservatorio sul tema, attraverso l’organizzazione e la partecipazione a incontri e ricerche. Il Rapporto Svimez 2020, per esempio, includerà un Focus su South Working, attraverso il quale si è voluto comprendere quali siano le caratteristiche della platea dei potenziali interessati al progetto. Si tratta di un sondaggio esplorativo e anonimo, diffuso a mezzo stampa e tramite sito web e canali social abitualmente utilizzati da South Working. Il quadro completo sarà presentato nei prossimi giorni. Di seguito, alcune anticipazioni emerse nel corso dell’evento di presentazione dell’iniziativa.

In totale, al sondaggio rivolto ai lavoratori hanno partecipato 1.860 persone nel periodo dal 17/06/2020 al 28/09/2020.

L’IDENTIKIT DEI “SOUTH WORKERS”
Gli intervistati sono relativamente giovani, quasi l’80% ha un’età compresa tra i 25 e i 39 anni. In merito al genere, il campione è formato dal 53,5% di maschi, il 46,3% di femmine e dallo 0,2% di altro genere. Il 52,7% di intervistati in possesso di una laurea magistrale, il 15% è in possesso di un master di II livello e un 7,2% di un dottorato di ricerca.
Gli ambiti lavorativi di cui si occupano gli intervistati sono primariamente legati al mondo del settore terziario, in particolare: ingegneria (22,6%), economia (15,9%), giurisprudenza (7,6%) e settore bancario (7,6%). Si registra un dato di elevata istruzione.
Tra i lavoratori, i datori di lavoro sono per la maggior parte privati (80,4%) e i contratti a tempo indeterminato (70,5%).

INSODDISFAZIONE
Un dato di interesse è l’alto numero di intervistati che hanno risposto che non vivono nella regione in cui vorrebbero vivere adesso (58,1%), tra 5 anni (60,5%) o tra 10 anni (63,2%) .
Appaiono basse o molto basse, specie se si considerano la giovane età media e gli elevati titoli di studio, le percentuali di chi ha risposto di essere “molto” soddisfatto delle attuali situazioni in particolare per qualità della vita (10,6%) e felicità (8,5%).

ASPIRAZIONI
Ben l’85,3% degli intervistati ha sostenuto che andrebbe a vivere al Sud se potesse mantenere il suo posto di lavoro e lavorare a distanza .

SALARIO
In relazione al tema dei salari, molto controverso e da studiare ancora approfonditamente, il 25,7% degli intervistati sostiene che sarebbe disposto a rinunciare a una percentuale del 20% dello stipendio attuale in cambio della possibilità di lavorare a distanza dal Sud, con un ulteriore 38,2% che accetterebbe di rinunciare a una percentuale dello stipendio non superiore al 10%.

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Nata lo scorso luglio dalla collaborazione di un gruppo di giovani professionisti, manager, accademici, per lo più provenienti dalle regioni del Sud e accomunati dall’essere stati costretti ad abbandonare i luoghi di origine e gli affetti per poter seguire le proprie ambizioni professionali, l’associazione “South Working – Lavorare dal Sud” conta già 7.500 persone iscritte sulla pagina Facebook, con un pubblico raggiunto di più di 30.000 persone ogni mese; circa 2.400 si sono iscritte alla comunità peer-to-peer su Facebook per la condivisione di esperienze.

“Al netto degli indubbi vantaggi per i lavoratori interessati, South Working rappresenta, dal nostro punto di vista una straordinaria opportunità per lo sviluppo del nostro Sud”, ha sottolineato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. “Da sempre sosteniamo che lo sviluppo del Mezzogiorno ha una precondizione irrinunciabile: un forte capitale sociale. Il rientro al Sud di giovani talenti, con le loro competenze e la voglia di disegnare il proprio futuro in quei territori, costituisce una formidabile leva di sviluppo. Per questo motivo la Fondazione CON IL SUD ha deciso di accompagnare e sostenere questa esperienza: pensiamo che una soluzione imposta dall’emergenza, possa diventare una modalità strutturale di lavoro a distanza. E possa in un futuro diventare un elemento di attrazione anche per giovani talenti non meridionali”.

“Fin da subito, il progetto ha catalizzato una forte attenzione” ha affermato Elena Militello, presidente e fondatrice dell’Associazione. “Credo sia il segnale di una necessità diffusa e della convinzione condivisa che poter lavorare da dove si desidera, in particolare dalle regioni del Sud e dalle aree interne, possa aiutare i lavoratori ma anche i territori. Lo dimostra nostra la rete di volontari, che ogni giorno diventa più capillare. Il sostegno della Fondazione CON IL SUD, che ringraziamo per la fiducia, ci permetterà di strutturarci come associazione, di poter assumere delle risorse e, allo stesso tempo di creare una piattaforma online che possa mettere in rete i lavoratori dalle loro sedi di destinazione. Siamo in tanti. Il prossimo passo sarà ‘contarci’. È questo il senso della campagna di adesioni e sostegno rivolta ai lavoratori già South Worker, a coloro che sono interessati a diventarlo e a chiunque desideri sostenere il movimento, con l’attivazione di un contatore sul sito web southworking.org”.

Per ulteriori informazioni è possibile inviare un’e-mail, consultare il sito web dell’Associazione oppure seguirne le pagine sui principali social network:
● E-mail: info@southworking.org
● Sito Web: www.southworking.org
● Telefono: +39 3806321705
● Canali social:

https://www.facebook.com/southworkinghttps://www.instagram.com/south_working/. ➔ https://www.linkedin.com/company/68235378/


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