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  • 12°compleanno della Fondazione CON IL SUD: 7-9 agosto 2019 Castelbuono (PA)

    12°compleanno della Fondazione CON IL SUD: 7-9 agosto 2019 Castelbuono (PA)

    ROMA – 11 Aprile 2019

    il 12esimo compleanno della Fondazione Con Il Sud
    il 12esimo compleanno della Fondazione Con Il Sud

    In tour nel Sud più bello, dove il rock e l’amore per la terra creano nuovi modelli di sviluppo

    Dal 7 al 9 agosto, la Fondazione CON IL SUD in occasione del suo dodicesimo compleanno accompagnerà un gruppo di giornalisti, inviati della stampa estera, referenti di fondazioni nazionali e internazionali alla scoperta della “rivoluzione lenta, ma rock” avviata a Castelbuono.

    Poco più di 8 mila abitanti, al fresco della collina madonita e vicino al mare, Castelbuono è noto soprattutto per la sua preziosa “manna” la cui raccolta, unica al mondo, avviene proprio ad agosto. Sarà un vero e proprio viaggio per scoprire la sperimentazione di sviluppo locale dal basso promossa dalla Fondazione, che coinvolge organizzazioni, giovani, agricoltori, cittadini. Un viaggio per conoscere una comunità che, partendo dalla coesione sociale e dalle ricchezze del proprio territorio, ha avviato un modo nuovo di fare sviluppo locale al Sud e di essere interprete del proprio futuro.

    Tre giorni di incontri con i protagonisti di questo cambiamento, con visite nei campi, caseifici, antiche chiese in disuso e ristrutturate, tra i vicoletti del borgo, suggestivi panorami e sapori unici. Un’occasione per vedere e ascoltare le storie più belle di questo territorio. Il tour è in concomitanza con la preparazione del Festival internazionale Ypsigrock (8-12 agosto), storico appuntamento che richiama migliaia di giovani da tutta Europa.

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    Castelbuono, di nome e di fatto

    C’è un luogo in Sicilia in cui è in corso una lenta ma costante piccola “rivoluzione”. È Castelbuono, un paese con poco più di 8 mila abitanti in provincia di Palermo, individuato anni fa per le sue significative potenzialità dalla Fondazione CON IL SUD per avviare una sperimentazione di sviluppo locale “partecipato”.

    Al fresco della collina e a pochi chilometri dal mare, nel borgo siciliano posto nelle Madonie l’innovazione sociale trova da tempo terreno fertile. Non a caso, ormai da oltre 10 anni la raccolta differenziata porta a porta si fa in modo ecologico e originale grazie al supporto degli asini e al coinvolgimento di persone svantaggiate. Storica meta di villeggiatura per i palermitani, ottima cucina, grande fermento culturale e una presenza unica, quella della “manna”, una resina “miracolosa” raccolta in estate con tecniche antichissime solo dagli alberi di frassino di quest’area. Una sostanza preziosa, e molto costosa, dai mille usi: nella cosmetica, nella farmaceutica, nella produzione dolciaria. Una risorsa unica anche per lo sviluppo del territorio.

    Una manna che non viene dal cielo

    Negli ultimi decenni la raccolta e lavorazione di questa preziosa resina è andata via via scemando, praticata solo da pochi “vecchi appassionati”. Come accade al Sud, tantissimi giovani hanno deciso di emigrare.

    Il rischio concreto di oblio e di perdita di una importante leva di sviluppo, tramandata gelosamente per generazioni da padre in figlio, è stato arginato grazie all’intervento della Fondazione CON IL SUD che ha permesso di mettere insieme in un unico consorzio 4 cooperative (3 delle quali sono sociali), coinvolgendo nelle attività oltre 40 lavoratori e formando 30 giovani frassinocoltori.

    La voglia è quella di costruire qui il proprio futuro. Oggi questa speranza torna ad essere reale: basti pensare che finora sono stati recuperati 60 ettari di frassineti incolti e prodotti in un solo biennio oltre 1500 kg di manna, creando occupazione e occasione di sviluppo.

    Il cibo buono che unisce la comunità

    Tra le protagoniste di questa sperimentazione di sviluppo locale ci sono le campagne intorno a Castelbuono: è qui che grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD nasce “Agri-Etica”, un progetto di agricoltura sociale bio che coinvolge giovani disoccupati, under 50 senza lavoro, persone con disturbi psichici, con situazioni di svantaggio socioeconomico e sottoposti al sistema di “messa alla prova”.

    Insieme coltivano ortaggi – rigorosamente seguendo metodi naturali – rivenduti nel punto vendita nel centro del paese e distribuiti tramite gas, cooperative locali e porta a porta. Gli abitanti hanno messo a disposizione le terre incolte, superando con gesti concreti diffidenza e individualismo. Nelle campagne si allevano anche mucche e ovini, e il latte verrà presto lavorato per produrre gustosi formaggi e latticini biologici nel caseificio gestito da Agri-etica.

    Rock per tutti!

    Per la prima volta, grazie a un processo di progettazione partecipata, è stata la comunità a scegliere su quali idee investire. Una cittadina inserita nella Strategia nazionale sulle aree interne, ma che nel tempo resiste più di altri allo spopolamento grazie un’intensa attività del Terzo settore e al suo fermento culturale.

    Non a caso, l’investimento della Fondazione CON IL SUD renderà accessibile uno storico festival internazionale cui partecipano da 23 anni migliaia di persone. È l’Ypsigrock, atteso appuntamento estivo grazie al quale hanno suonato nel cuore delle Madonie artisti di fama internazionale come The Jesus And Mary Chain e i Motorpsycho. Con il progetto “Tutti inclusi”, il festival si apre ad accogliere persone con varie disabilità. I primi interventi per l’accessibilità saranno sperimentati nell’edizione di quest’anno dall’8 all’11 agosto, durante la quale si esibiranno artisti del calibro dei The National, in Italia per la loro unica data estiva.

  • Povertà educativa minorile: presentato il secondo rapporto nazionale

    Povertà educativa minorile: presentato il secondo rapporto nazionale

    ROMA – 10 Aprile 2019

    Sono i minori i più colpiti dalla povertà assoluta. Nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, un decennio dopo la percentuale di bambini e adolescenti in povertà è triplicata, e attualmente supera il 12%. È quanto emerge dal secondo Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia presentato oggi a Roma, presso il Centro Congressi Università Sapienza e organizzato da Con i Bambini.

    Questa crescita – si legge ancora nel testo –  ha allargato il divario tra le generazioni. Nell’Italia di oggi più una persona è giovane, più è probabile che si trovi in povertà assoluta. L’Italia ha quindi un enorme problema con la povertà minorile e giovanile da affrontare. E non riguarda solo la condizione economica attuale. Riguarda soprattutto il futuro, la possibilità, anche per chi nasce in una famiglia povera, di avere a disposizione gli strumenti per sottrarsi da adulto alla marginalità sociale.

    “Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è uno degli strumenti più innovativi nel campo della lotta alla povertà attivi nel nostro Paese – ha spiegato a margine dell’incontro Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri. È nato grazie a un accordo fra Fondazioni di origine bancaria, Governo e Forum Nazionale del Terzo settore. Coinvolge l’intera comunità educante: scuola, terzo settore, enti locali e famiglie e sta attivando le migliori energie del Paese nello sforzo comune per combattere un’emergenza che deve essere una priorità di un paese civile. Il secondo Rapporto sulla povertà educativa minorile di Openpolis e Con i Bambini contribuirà ad accendere ancora di più i riflettori su questa tematica e a evidenziarne l’impatto in maniera ancora più dettagliata”.

    Il risvolto del problema è soprattutto educativo. Le famiglie più povere sono generalmente quelle con minore scolarizzazione. L’incidenza della povertà assoluta è infatti più che doppia nei nuclei familiari dove la persona di riferimento non ha il diploma. Contrastare la povertà nella fascia più giovane della popolazione significa offrire concretamente a tutti i bambini e gli adolescenti, a prescindere dal reddito dei genitori, uguali opportunità educative. Infatti, rispetto alla media europea, l’Italia tende a investire meno in istruzione.

    “Con il secondo rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sulla presenza e accessibilità dei servizi per i minori nel nostro Paese. Il lavoro dell’Osservatorio Openpolis – Con i Bambini è molto importante per due ordini di motivi – ha spiegato Carlo Borgomeo, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini. Da una parte la conoscenza sempre più approfondita e puntuale del fenomeno della povertà educativa è indispensabile per orientare le attività promosse dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, dall’altra contribuisce in modo decisivo all’azione di advocacy, che resta un obiettivo centrale della nostra iniziativa. Aggredire in modo puntuale e organico il fenomeno della povertà educativa minorile, non riguarda solo la sfera dei diritti, seppur importante, ma anche il tema dello sviluppo del Paese”.

    Per decenni l’asilo nido è stato considerato solo nella sua funzione sociale, di assistenza alla famiglia. È una acquisizione più recente il suo ruolo educativo: è infatti nella primissima infanzia che si gettano le basi di tutti gli apprendimenti futuri del bambino. Perciò il contrasto alla povertà educativa non può prescindere dall’estensione di questo servizio.

    L’Ue nel 2002 ha stabilito come obiettivo per gli stati membri di arrivare almeno a 33 su 100 posti in asili nido o servizi prima infanzia per i bambini con meno di 3 anni – viene ancora sottolineato nel Rapporto realizzato da Openpolis e ConiBambini. Rispetto a questo obiettivo l’Italia è ancora indietro. In termini assoluti, a fronte di una platea potenziale di 1,5 milioni di bambini, sono circa 350 mila i posti disponibili (di cui il 90% in asili nido, mentre la parte restante in servizi integrativi). Un elemento da non sottovalutare è che sulla copertura degli asili nido incide un vistoso calo della popolazione tra 0 e 2 anni, -16,70% di bambini con meno di tre anni tra 2011 al 2018. Nello stesso periodo la popolazione complessiva è rimasta stabile sui 60 milioni di abitanti.

    Le disuguaglianze educative ed economiche spesso si sommano ad altre di tipo territoriale, come può avvenire nelle aree interne. Il problema maggiore dei comuni che si trovano in queste zone è la scarsità dei servizi sul territorio (in tutti gli ambiti, non solo quello educativo) e la difficoltà di raggiungere i centri in cui sono presenti, dati i lunghi tempi di percorrenza. Distanza e carenza di servizi hanno condannato le aree interne ad una progressiva marginalità, a partire dalla metà del secolo scorso. Se isoliamo la tendenza demografica dei soli giovani in età per andare a scuola (6-18 anni), ci accorgiamo di una profonda disparità tra i centri e le aree più periferiche del paese. Nei comuni polo e cintura, per quanto faticosamente, il numero di ragazzi tra 6 e 18 anni tutto sommato tiene. Mentre è nell’Italia interna, quella dei comuni intermedi, periferici e ultraperiferici, che la popolazione in età per la scuola sta calando in modo più consistente.

    “In un Paese dove l’ascensore sociale è rotto e due terzi dei bambini con i genitori senza diploma resta con lo stesso livello d’istruzione, è indispensabile un forte investimento sull’educazione, intesa in senso lato, dalla scuola ai servizi rivolti ai minori – ha commentato Vincenzo Smaldoreresponsabile editoriale Openpolis. Purtroppo l’Italia è quintultima in Europa per spesa in istruzione, con appena il 3,9% del Pil. Molto al di sotto della media europea del 4,7%. Un quadro generale preoccupante ma che al suo interno contiene numerose ulteriori criticità, come le differenze fra le aree del Paese. Profonde disuguaglianze ci sono fra Centro e Periferia (esempio: aumentano le famiglie nei comuni cintura); fra Nord e Sud (esempio: le 5 regioni che offrono meno posti in asilo nido sono tutte del Mezzogiorno, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Campania); fra comuni più connessi e aree interne (esempio: 10,3% dei ragazzi tra 14 e 18 anni residenti in Italia vive in un comune interno senza scuola superiore statale)”.

    In Italia in media la popolazione con meno di 18 anni rappresenta il 16,2% dei residenti. La concentrazione di minori è più bassa agli opposti della classificazione: nei comuni polo, in gran parte capoluoghi, e nei comuni delle aree interne. Nei comuni periferici e ultraperiferici, la popolazione con meno di 18 anni arriva a malapena al 15%. Mentre la quota cresce fino al 17% nei comuni di cintura, ovvero gli agglomerati urbani attorno alle città maggiori, e nei poli intercomunali. Questi sono gruppi di comuni limitrofi che, sebbene presi da soli non costituiscano un polo, complessivamente offrono un livello di servizi paragonabile a quello dei centri maggiori. Nelle aree interne il ruolo della scuola è importante anche come fattore di coesione territoriale. Allo stesso tempo, per ragioni che chiamano in causa la perifericità di queste zone, l’offerta educativa può risultare compromessa.

    “I dati sulla povertà educativa minorile nel nostro Paese sono allarmanti e ancora troppo forti sono le disparità nell’accesso ai servizi educativi per bambini e ragazzi – ha dichiarato Stefano Tassinari del coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore. Avere accesso ad una educazione di qualità è non solo un diritto fondamentale, ma la prima strategia di azione efficace contro la crescita esponenziale delle diseguaglianze e della povertà. È necessario un piano di contrasto alla povertà educativa che convochi attivamente le nostre comunità, e tutte le persone che le abitano. Solo così si può immaginare una politica di contrasto alle diseguaglianze che sia ambiziosa, anche nell’essere volano di nuovo sviluppo, civile ed economico”.

    L’elevata mobilità degli insegnanti, in primo luogo, che fa venir meno la continuità didattica per le ragazze e i ragazzi, strutture sottodimensionate o difficilmente raggiungibili, e più in generale difficoltà di accedere a scuole dove i livelli di apprendimento e la qualità educativa sono equivalenti a quelle dei centri maggiori aggravano ancora di più le con dizioni dei ragazzi che vivono in quelle aree. Inoltre, questo comporta la difficoltà per gli istituti nelle aree interne di essere attrattivi, sia per i professori che per gli studenti, come si osserva mettendo in relazione il numero di alunni che frequentano la scuola in un comune con i residenti della stessa fascia d’età in quel comune.

    “La povertà educativa minorile è spesso causa ed effetto di quella economica – ha precisato nelle conclusioni dell’incontro Stefano Buffagni, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Presidente Comitato Indirizzo Strategico del Fondo. Dal Rapporto emerge un quadro impietoso e disarmante dell’Italia, dove la scarsa mobilità sociale in atto in questi anni si ripercuote principalmente nella crescita dei bambini. Scuole e asili sono, devono essere, la base per ricucire il Paese. Le scuole devono rappresentare un forte strumento di livellamento sociale e questo deve partire dalla garanzia per i minori di avere maggiori servizi e opportunità. Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è uno strumento necessario per intervenire in quella fetta di povertà che riguarda i più piccoli e le loro famiglie. È compito nostro, della politica, delle istituzioni mettere in campo azioni concrete per combattere qualsiasi forma di povertà, a partire dai minori. Per questo il sostegno del Governo al Fondo non poteva e non può mancare e, aggiungo, non mancherà mai”.

    L’osservatorio povertà educativa #conibambini mappa la presenza e la qualità dei servizi in tutti i comuni italiani su scuola, cultura, sport e servizi sociali per promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia. Temi che devono essere messi al centro dell’agenda politica italiana.La banca dati comunale sui servizi per i minori è realizzata individuando, raccogliendo e sistematizzato una serie di basi di dati che erano disperse tra fonti pubbliche diverse, aggregandole in un’unica infrastruttura. A partire da questa base dati – accessibile in un’ottica di data journalism – è possibile produrre analisi e riflessioni che contribuiscano a un dibattito strutturato sulle opportunità che il paese sta offrendo ai bambini e agli adolescenti.

    I dati completi e aggiornati sono disponibili su conibambini.openpolis.it

  • City Nature Challenge approda in Italia: dove, come e quando

    City Nature Challenge approda in Italia: dove, come e quando






















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    City Nature Challenge approda in Italia: dove, come e quando

    ROMA – 8 Aprile 2019

    Dalla pagina Facebook dell’iniziativa “Cluster Italia – City Nature Challenge 2019
    Dalla pagina Facebook dell’iniziativa “Cluster Italia – City Nature Challenge 2019

    Dal 26 al 29 aprile le città di Ostuni, Trinitapoli, Napoli, Trento, Catania, Lecce e Taranto partecipano alla prima edizione italiana della City Nature Challenge, il contest fotografico per mappare la biodiversità urbana. Una competizione in stile Bio-Blitz in cui le città sono in gara una contro l’altra con l’obiettivo di registrare il maggior numero di osservazioni naturalistiche su flora e fauna selvatica, coinvolgendo il maggior numero di persone.

    Perché partecipare alla City Nature Challenge 2019? La natura è intorno a noi, anche nelle nostre città. Conoscere quali specie sono nella nostra città e dove sono ci aiuta a studiarle e proteggerle, ma l’unico modo per farlo è lavorare insieme, scienziati, amministratori del territorio e cittadini, per trovare e documentare la natura. Con la partecipazione alla City Nature Challenge, non solo si impara di più sullanatura locale, ma si può anche rendere la città un posto migliore per tutte le specie viventi.

    Per partecipare, basta scattare quante più foto possibili di qualsiasi tipo di specie vivente avvistata nella propria città e condividere foto e osservazioni tramite l’applicazione Natusfera – disponibile su Play Store e App Store. Al termine della sfida la città che si sarà aggiudicata il maggior numero di osservazioni naturalistiche, il maggior numero di specie registrate o il maggior numero di persone coinvolte sarà incoronata vincitrice del contest.

    A cavallo fra una competizione agonistica e un concorso di fotografia, la City Nature Challenge nasce nel 2016 con l’obiettivo di documentare le piante e la fauna selvatica nelle città di tutto il mondo, coinvolgendo inizialmente le sole città di Los Angeles e San Francisco fra le quali sussiste una nota rivalità. L’entusiasmo e l’interesse da parte dei numerosi partecipanti – oltre 20.000 osservazioni da più di 1000 persone in una settimana per la catalogazione circa 1600 specie in ogni località – ha spinto gli organizzatori a promuovere la City Nature Challenge come evento internazionale. Da quest’anno, grazie ad un esteso partenariato che comprende anche la Fondazione CON IL SUD, le città italiane entrano in gioco.

    Per maggiori informazioni, è possibile contattare la pagina Facebook del Cluster Italia >https://www.facebook.com/clusteritalia.citynaturechallenge/

    • C.F. 97442750580
    • © fondazioneconilsud.it

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  • 10/04: Presentazione secondo Rapporto nazionale sulla povertà educativa minorile

    10/04: Presentazione secondo Rapporto nazionale sulla povertà educativa minorile

    ROMA – 1 Aprile 2019

    Foto di Cel Lisboa su Unsplash
    Foto di Cel Lisboa su Unsplash

    Mercoledì 10 aprile alle 10:30 presso il Centro Congressi dell’Università Sapienza a Roma (via Salaria 113), sarà presentato il secondo Rapporto nazionale sulla povertà educativa minorile in Italia, che ha come tema “Scuole e asili per ricucire il paese. La presenza dei servizi per i minori in tutti i comuni italiani”, realizzato da Openpolis Con i Bambini.

    Nel corso della mattinata verranno diffusi i dati sui servizi dedicati ai minori in tutti i comuni italiani, i dati sulla povertà educativa minorile e interverranno gli operatori di alcuni progetti sostenuti grazie al Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile. Introdurrà i lavori Carlo Borgomeo,  Presidente di Con i Bambini, a seguire Vincenzo Smaldore, Responsabile editoriale di Openpolis presenterà i dati del rapporto.

    A raccontare i progetti saranno: Adriana Branni, progetto C.A.S.A. a Ballarò, Palermo (selezionato con il Bando Nuove Generazioni); Antonella Ciaccia, progetto Radici, Teramo (Iniziativa Aree Terremotate);  Gilberto Giudici, progetto SpaceLab, Bergamo (selezionato con il Bando Adolescenza);  Vittorio Villa, progetto Tor Bell’Infanzia, Roma (selezionato con il Bando Prima Infanzia).

    Commenteranno i dati: Giuseppe Guzzetti, Presidente di Acri; Stefano Tassinari, Coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore; Stefano Buffagni, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Presidente Comitato Indirizzo Strategico del Fondo.

    Per partecipare all’evento è necessario inviare un’email all’indirizzo comunicazione@conibambini.org con il proprio nominativo.

    Programma>>

    Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD, è nata nel 2016 per attuare i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

  • È nata la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani

    È nata la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani

    AGRIGENTO – 29 Marzo 2019

    Da Flickr.com, Italy-2463 - Temple of Hercules, foto di Dennis Jarvis, Licenza Creative Commons (CC BY-SA 2.0)
    Da Flickr.com, Italy-2463 – Temple of Hercules, foto di Dennis Jarvis, Licenza Creative Commons (CC BY-SA 2.0)

    Dopo un percorso di animazione territoriale durato circa tre anni, è nata la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani con l’obiettivo di attivare energie e risorse nel territorio della Sicilia Sud Occidentale, promuovendo la cultura della solidarietà e della responsabilità sociale.

    Il territorio che si estende tra le province di Agrigento e Trapani, per le sue caratteristiche geografiche, storiche e socio-economiche, racchiude sfide e opportunità uniche. È lo stesso territorio a determinare l’identità della Fondazione, che si basa sulla sua centralità rispetto al Mar Mediterraneo, la rilevanza economica e sociale dei settori produttivi legati al cibo e all’agricoltura, il patrimonio naturalistico e culturale.

    In questo contesto, la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani avrà il compito di generare programmi d’infrastrutturazione sociale innovativi e capaci di assumere una valenza strategica sul territorio. La sfida è di coinvolgere tutti gli attori interessati a rispondere a un bisogno della collettività, per identificare insieme soluzioni e mettere in moto risposte strategiche e sostenibili.

    Attraverso il sostegno allo sviluppo del protagonismo delle comunità e svolgendo un ruolo di attivatore e catalizzatore di risorse, la Fondazione contribuirà al miglioramento della coesione sociale, promuoverà uno sviluppo umano integrale, azioni di sviluppo sostenibile ed economie circolari. Nascerà, quindi, un ecosistema in grado di promuovere l’iniziativa e di farsene garante.

    Le parole chiave del progetto sono sviluppo (sociale, culturale ed economico), innovazione, giovani, comunità, cooperazione, inclusione, collaborazione, generatività sociale, lavoro buono e giusto, partnership ibride (locali ed extra locali), cultura del dono, filantropia strategica.

    In particolare, la Fondazione dedicherà il suo impegno ad alcune aree d’intervento: contrasto alla disoccupazione giovanile, cooperazione internazionale e accoglienza dei migranti, promozione e gestione dei beni comuni, strumenti per politiche socio-economiche territoriali inclusive e efficaci.

    Per iniziare a raccontare tutto questo, la Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani ha bisogno di costruirsi una identità che la rende riconoscibile a tutti. Per questo ha lanciato un Bando per concorso di idee per la realizzazione del proprio logo istituzionale, un logo creativo che contraddistingua e identifichi la Fondazione. Il messaggio veicolato dal logo deve mirare, da un punto di vista comunicativo, a mettere in evidenza in modo chiaro la natura comunitaria e innovativa della Fondazione e la sua specifica identità rispetto al legame con il territorio in cui si trova a operare.

    Il progetto grafico dovrà essere inviato tramite e-mail alla Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani al seguente indirizzo: segreteria@fcagrigentotrapani.it entro e non oltre il 30 aprile 2019. Maggiori informazioni sul bando sono disponibili al seguente link>>

    La costituzione della Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani si inserisce nel programma di sostegno alle Fondazioni di comunità nel Mezzogiorno promosso dalla Fondazione CON IL SUD, che ha già permesso la nascita delle prime 5 Fondazioni di Comunità del Sud Italia. Oltre alla neonata Fondazione, altre due sono già attive in Sicilia (la Fondazione di Comunità di Messina e la Fondazione di Comunità Val di Noto) e tre in Campania (Fondazione della Comunità Salernitana, Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, Fondazione di Comunità San Gennaro).

  • Funder35: da singole imprese a comunità

    Funder35: da singole imprese a comunità

    ROMA – 27 Marzo 2019

    Presentato il nuovo triennio di Funder35, promosso da 19 fondazioni aderenti ad Acri.

    Si supera la logica del bando e dei progetti per giungere ad una dimensione comunitaria, che rappresenta la nuova sfida di Funder35 e più in generale del modo di fare impresa culturale.

    Una community di oltre 300 imprese culturali non profit composte da giovani, con nuovi ingressi annuali, beneficerà di servizi di accompagnamento e opportunità. L’8 aprile a Napoli ci sarà Il primo incontro di formazione, mentre a maggio sarà promossa la prima call di crowdfunding.

    Guzzetti: «Quello che ricevono in dote dalle Fondazioni è soprattutto una pratica consolidata, fondata sul lavorare insieme, arricchendosi reciprocamente nel confronto e nella messa in comune delle migliori pratiche. Perché quando l’impresa culturale cresce è tutto il territorio a trarne giovamento».

    In sei anni Funder35 ha selezionato 300 imprese culturali non profit composte prevalentemente da giovani sotto i 35 anni, fornendo loro il supporto necessario per rafforzarsi soprattutto dal punto di vista organizzativo e gestionale.

    Il nuovo triennio, presentato ufficialmente oggi a Roma, rappresenta la logica conseguenza di quanto avvenuto finora. Una rigorosa selezione, attraverso 6 bandi annuali, ha permesso di individuare nel tempo le imprese culturali giovanili più promettenti del Paese, sul piano dell’innovazione e soprattutto dal punto di vista gestionale e organizzativo.

    L’obiettivo per i prossimi anni di Funder35, promosso da 18 fondazioni di origine bancaria e dalla Fondazione CON IL SUD, è di rafforzare non più e non solo le singole organizzazioni ma, in un’ottica di rete, l’intera community. Le oltre 300 imprese, differenti tra loro per ambito (arti visive, musica, teatro, danza, archeologia, turismo, arte circense, ecc.) e mercato di riferimento (dalla produzione artistica e creativa ai servizi di tutela e valorizzazione culturale), con determinate caratteristiche organizzative e gestionali, rappresentano una vasta e significativa comunità di buone pratiche. Si supera la logica del bando e dei progetti, per giungere ad una dimensione comunitaria, che rappresenta la nuova sfida di Funder35 e più in generale del modo di fare impresa culturale.

    «Con questa nuova fase di Funder35 vogliamo consegnare il modus operandi delle Fondazioni di origine bancaria ai giovani imprenditori della “comunità di Funder” – ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri. – Quello che ricevono in dote dalle Fondazioni non sono soltanto risorse economiche, ma soprattutto una pratica consolidata, fondata sul lavorare insieme, mettendosi costantemente in discussione, arricchendosi reciprocamente nel confronto e nella messa in comune delle migliori pratiche. Perché quando l’impresa culturale cresce è tutto il territorio a trarne giovamento. La cultura contribuisce a dare forma alla nostra identità – ha aggiunto Guzzetti – fa crescere il senso di appartenenza e lo spirito di comunità. La cultura ci fa aprire agli altri, con la certezza delle nostre radici e la speranza verso il futuro. Di tutto questo abbiamo un gran bisogno».

    Il Presidente del Comitato di Gestione Funder35 Antonio Cabras ha specificato che «l’obiettivo implicito è quello di “creare valore”, sociale, culturale ed economico, non solo a beneficio delle organizzazioni che fanno parte di Funder35 o che vorrebbero farne parte, ma in generale alle organizzazioni di giovani che intendono utilizzare l’impresa culturale come forma ideale e concreta di cambiamento».

    Funder35 si rivolge più in generale a imprese giovanili tendenzialmente di piccole dimensioni, caratterizzate spesso da una forte fragilità strutturale e operativa e dalla dipendenza delle sovvenzioni saltuarie di finanziatori pubblici e privati. Imprese culturali a volte legate al ciclo di vita di progetti occasionali, che non innescano processi in grado di garantire un’attività consolidata e costante. Un contesto sfavorevole aggravato anche dalle difficoltà legate ai bilanci pubblici e che impone l’adozione di nuove strategie per migliorare le capacità di affrontare il mercato. L’obiettivo di Funder35 è superare queste criticità, rafforzando le imprese sul piano organizzativo e gestionale.

    Grazie alla partecipazione crescente delle Fondazioni promotrici (dalle 10 del primo triennio alle 18 del secondo, fino alle 19 attuali), Funder35 ha rappresentato e rappresenta un’opportunità concreta per tantissimi giovani e organizzazioni culturali a livello nazionale.

    La community sarà arricchita negli anni da nuovi ingressi. In questi giorni sono state inserite circa 30 nuove imprese culturali individuate dalle singole Fondazioni promotrici secondo i principi di selezione che caratterizzano l’iniziativa.

    Il valore aggiunto di Funder35 è stato e resta la sua funzione di “accompagnamento” all’impresa, in particolare attraverso i percorsi formativi e i momenti di incontro e confronto tra le organizzazioni.

    Così come il bando ha permesso alle imprese di proporre diverse possibili strategie di sviluppo, lo stesso principio ispira l’insieme dei servizi che verranno messi a disposizione della comunità. L’offerta formativa, curata da Fondazione Fitzcarraldo, prevede un menù di servizi, flessibili e personalizzabili, con una programmazione di formazione on line, l’avvio di gruppi di lavoro con percorsi di empowerment e accompagnamento mirato, la realizzazione di eventi in presenza per garantire occasioni di networking. Il primo di questi seminari nazionali con la community si terrà l’8 aprile a Napoli all’interno degli spazi di Fondazione FOQUS nei Quartieri Spagnoli, simbolo di rinnovamento e cambiamento attraverso la cultura e l’innovazione sociale.

    Sarà sviluppato inoltre il programma CrowdFunder35, sperimentato con successo già lo scorso triennio e curato dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, che prevede un percorso di accompagnamento nella realizzazione di campagne di crowdfunding e il cofinanziamento delle donazioni raccolte secondo il meccanismo del matching grant: al raggiungimento del 50% dell’obiettivo fissato, le donazioni saranno raddoppiate da Funder35 fino al tetto massimo complessivo di 100 mila euro. La prima call rivolta alle imprese della community sarà lanciata a maggio su Eppela, la principale piattaforma italiana di crowdfunding reward based (basato sul sistema delle ricompense).

    Il sito internet, in fase di implementazione, sarà dunque una vera e propria piattaforma di servizi. Saranno rafforzate le attività di comunicazione, curate dalla Fondazione CON IL SUD, all’interno della community, con l’obiettivo di favorire una maggiore interazione tra le imprese e per promuovere Funder35 come comunità di buone pratiche, prevedendo anche delle originali social competition.

    Il triennio 2018-2020 di Funder35 è promosso da:

    Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cariverona, Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione CON IL SUD, Fondazione CR Firenze, Fondazione CRC, Fondazione CRT, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Sardegna, Fondazione di Venezia, Fondazione Friuli, Fondazione Livorno, Fondazione Sicilia.

    Il progetto Funder35 è nato nel 2012 nell’ambito della Commissione per le Attività e i Beni Culturali di Acri, l’Associazione delle Fondazioni.

    www.funder35.it

    @Funder35

  • Social Film Fund Con il Sud: presentati dieci progetti filmici

    Social Film Fund Con il Sud: presentati dieci progetti filmici

    BARI – 22 Marzo 2019

    Sono stati presentati oggi i 10 progetti filmici selezionati con la prima edizione del bando “Social Film Fund Con il Sud” nato dal comune interesse di Fondazione Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD di “raccontare per immagini” il Sud attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano.

    Per la produzione e la diffusione di dieci film sono stati messi a disposizione complessivamente 400 mila euro. La peculiarità del bando è nella promozione dell’incontro tra imprese e professionisti dell’audiovisivo con enti del Terzo settore e del volontariato meridionale, per favorire percorsi di coesione sociale e contribuire alla diffusione di temi sociali di rilievo nel Sud Italia.

    Il bando ha riscosso un grande successo e sono pervenute circa 100 proposte di cui 94 sono state ritenute ammissibili. Tra queste ne sono state selezionate 10 dalla Commissione valutatrice composta da Gennaro Nunziante, regista e sceneggiatore (presidente), Dario Formisano, produttore cinematografico, Elisabetta Soglio, giornalista e scrittrice, Luigi De Luca, coordinatore Poli Biblio – Museale Regione Puglia, Fabrizio Minnella, responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne della Fondazione CON IL SUD. Le riprese dei dieci progetti cominceranno a partire dal mese di aprile 2019.

    A presentare l’iniziativa al Cineporto di Bari sono intervenuti: Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, assessore all’Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali della Regione Puglia, Marco Imperiale, direttore della Fondazione CON IL SUD, Gennaro Nunziante, presidente della Commissione valutatrice, Simonetta Dellomonaco, presidente della Fondazione Apulia Film Commission, e Antonio Parente, direttore generale di Apulia Film Commission.

    “Poche cose riescono a suscitare, come il Cinema, emozioni e riflessioni profonde, individuali e collettive – commenta il presidente Michele Emiliano – le dieci opere che presentiamo oggi raccontano storie di grande rilevanza sociale, parlano dei giovani, della terza età, dei processi di integrazione, delle donne troppo spesso vittime di violenza, parlano soprattutto del nostro Sud. Ancora una volta la Regione Puglia sostiene fortemente la cultura come fattore determinante di crescita della nostra comunità”.

    “Quando con Fondazione con il Sud abbiamo immaginato lo strumento del Social Film Fund – ricorda l’assessore Loredana Capone -, volevamo che il cinema del Sud riflettesse sui temi sociali e culturali di rilievo nel presente. Così è stato e con la scelta dei dieci progetti finanziati ci ritroviamo, questa volta, a dare il via alla realizzazione di opere che, sono sicura, risponderanno appieno agli obiettivi che ci siamo prefissi. Questo bando dimostra quanto sia possibile, con tenacia, volontà e professionalità, realizzare progetti innovativi al Sud. Una terra che ha voglia di prendere tra le mani il suo presente, raccontarlo con uno sguardo nuovo, dando voce a temi del disagio ma anche a quelli del riscatto. In questo il cinema può contare sulla grande potenza del linguaggio visivo, sulla forza di arrivare alla gente per farla riflettere sul senso di essere comunità”.

    “Lo scopo dell’iniziativa è quello di raccontare il nostro Sud dal punto di vista dei fenomeni sociali che lo caratterizzano, ma anche di farlo attivando un processo partecipativo, partendo da una mobilitazione del territorio per giungere al cuore e alla testa di un pubblico molto più vasto – sottolinea Marco Imperiale, direttore della Fondazione CON IL SUD-. L’obiettivo implicito del bando è creare connessioni tra realtà diverse capaci di generare valore sociale e culturale, partendo proprio dall’incontro tra le due fondazioni promotrici e via via proseguendo con i partenariati di progetto. Il fatto che circa 100 imprese cinematografiche italiane ed estere e 250 organizzazioni di Terzo settore meridionali si siano conosciute per partecipare ‘insieme” al bando è stato uno dei primi grandi risultati di questa sperimentazione. Con l’avvio delle 10 produzioni – conclude Imperiale – questa bella iniziativa acquista ancora più concretezza, così come la speranza di raccontare un Sud alternativo agli stereotipi e ad una visione ‘limitata’ della nostra società”.

    “Mi onoro di aver seguito questo progetto per Apulia Film Commission sin dall’inizio della sua ideazione -precisa la presidente Simonetta Dellomonaco -, perché rappresenta un modo efficace per raccontare il Sud attraverso i temi e fenomeni sociali che lo caratterizzano. Se è vero che un’immagine vale mille parole, è altrettanto vero che i contenuti sono fondamentali soprattutto quando si affrontano determinate problematiche legate alla quotidianità e anche al futuro delle persone e delle comunità. Le 10 produzioni selezionate, hanno focalizzato i loro progetti su alcuni temi che in questo momento storico sono determinanti non solo per il Sud, attivando insieme alla realizzazione dei film anche dei percorsi di inclusione sociale, tramite i soggetti del Terzo settore coinvolti sulle specifiche tematiche affrontate. Il grande lavoro svolto per arrivare a una coproduzione tra le due Fondazioni non ha precedenti in Italia. Questa preziosa collaborazione è un’eccellenza nello scenario socio-culturale italiano e per questo ne siamo davvero orgogliosi”.

    “Nei progetti scelti c’è un ottimo livello professionale e una buona cultura dell’immagine cinematografica – commenta il presidente della Commissione Valutatrice Gennaro Nunziante -. Social Film Fund Con il Sud è un progetto che va reso più strutturale, visto che ormai tutti i più importanti mezzi di comunicazione sono nelle mani di imprenditori del Nord. Mai come oggi serve un mezzo che racconti il Sud, il cinema in questo potrebbe fare la sua parte”.

    I dieci titoli sono divisi in 6 documentari e 4 cortometraggi, coinvolgendo 10 società di produzione cinematografiche italiane e 25 organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Campania e Puglia, in particolare di Napoli, Matera, Foggia, Bari, Brindisi e Lecce. Tra le tematiche affrontate dai progetti spiccano in particolare quelle rivolte al mondo dei giovani e dell’integrazione, ma anche quella dell’agricoltura sociale, della violenza sulle donne e della terza età.

    I DOCUMENTARI

    “A casa lavori in corso” di Luciano Toriello, proposto da Luciano Toriello (Puglia), partner: Osservatorio Giulia & Rossella (Bari), Associazione Lavori in corso (Foggia) e Cooperativa sociale Paidos (Foggia). Il documentario si snoda attraverso i racconti dei detenuti della Casa Circondariale di Lucere, in provincia di Foggia.

    “Coltivatori di cambiamento” di Tommaso Faggiano, proposto da Medit Film soc. coop. (Puglia), partner: Casa delle agricolture (Lecce), Associazione Diritti a Sud (Lecce), Associazione Abitare i Paduli (Lecce), Associazione Ciaula ((Lecce), Associazione Oltre mercato Salento (Lecce) e Associazione Salento Km0 (Lecce). In questo lavoro si parla del recupero della tradizione agricola.

    “Madre nostra” di Lorenzo Scaraggi presentato da Sintesi (Puglia), partner: Cooperativa sociale Semi di vita (Bari) e Forum Agricoltura Puglia di Bari. È un progetto legato all’agricoltura sociale, attraverso il recupero di terra incolta o confiscata alle mafie.

    “Ponticelli, la terra buona” di Registi Atelier di Cinema del Reale, proposto da Parallelo 41 Produzioni (Campania), partner: Associazione di promozione sociale Arci Movie (Napoli) e Associazione culturale Mediateca di Napoli Il Monello (Napoli).

    “Il sistema Sanità” di Mario Pistolese e Andrea De Rosa, proposto da Upside (Puglia), partner: Fondazione San Gennaro Onlus (Napoli) e Cooperativa sociale La Paranza (Napoli). È un ritratto sul riscatto di un rione difficile come quello della Sanità di Napoli. Si racconta della periferia difficile a Est di Napoli, con gli ochi dei ragazzi della Scuola di Cinema.

    “Aspettando la cuccagna” di Simone Salvemini, proposto da La Kinebottega (Puglia), partner: Associazione culturale Casarmonica (Brindisi) e Cooperativa sociale Oasi Onlus (Brindisi). Il gioco visto in due modi diferenti: il primo aggregativo e coinvolgente, l’altro sotto forma di ludopatia e problema sociale.

    I CORTOMETRAGGI

    “Compagni di viaggio” di Sara De Martino e Aaron Ariotti proposto da Lumen Films s.r.l. (Lazio), partner: Associazione culturale Occse (Matera) e Consorzio Concreto (Matera). Il film breve affronta il tema dell’immigrazione.

    “Guasto” di Paola Crescenzo proposto da Passo uno produzioni soc. coop. (Puglia), partner: Centro Auser “Rossana Benzi” (Brindisi,Puglia) e Cooperativa sociale Eridanopuglia (Brindisi). Il progetto filmico affronta il tema dell’Alzheimer.

    “La ricreazione” di Nour Gharbi, proposto da Raganella Production (Lazio) partner: Cooperativa sociale Zorba (Bari) e Cooperativa sociale Centro lotta al disagio (Bari). In questo cortometraggio si parla di devianza giovanile.

    “Santa perseguitata” (cortometraggio) di Alessandro Piva, proposto da Seminal Film (Puglia), partner: Giraffa – Gruppo indagine resistenza alla follia femminile – Onlus (Bari) e Associazione L’Albero (Potenza). Si affronta il tema del femminicidio.

    L’Avviso pubblico è stato emesso dall’Apulia Film Commission e rientra nell’ambito del patto per la Puglia FSC 2014-2020 “turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali” ed è cofinanziato per il 50% dalla Fondazione CON IL SUD. Al bando hanno potuto partecipare partenariati composti dal proponente, un operatore economico di produzione audiovisiva, e da partner del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, regioni in cui opera la Fondazione CON IL SUD. L’impegno delle due Fondazioni è stato quello di selezionare e sostenere 10 prodotti audiovisivi, destinando un massimo di 40mila euro a progetto.

  • Pollino Future: tecnologia e comunicazione per l’ambiente

    Pollino Future: tecnologia e comunicazione per l’ambiente

    POTENZA – 15 Marzo 2019

    Da Flickr.com, Monte Pollino, foto di francyag, Licenza Creative Commons (CC BY-NC 2.0)
    Da Flickr.com, Monte Pollino, foto di francyag, Licenza Creative Commons (CC BY-NC 2.0)

    La bellissima macchia verde del Parco Nazionale del Pollino, con i suoi alberi e le montagne da esplorare, si estende a cavallo tra due regioni, la Basilicata e la Calabria, copre un territorio di 192.565 ettari e interessa ben 56 comuni, classificandosi come il Parco Nazionale più grande d’Italia.

    Ogni anno sono migliaia i visitatori del parco, che possono godere degli spettacoli che la natura offre, differenti per ogni stagione, come diversi sono i colori del parco: dal verde della primavera e dell’estate, al rosso dell’autunno, fino al candore degli alberi imbiancati dalla neve in inverno.

    Sempre di più, però, la vasta area del Parco del Pollino è tormentata dagli incendi boschivi, fuochi che distruggono alberi e cespugli, ma anche strutture e infrastrutture presenti sul territorio, terreni coltivati e pascoli limitrofi, creando innumerevoli danni alla natura e all’uomo. Purtroppo la maggior parte di questi incendi non hanno cause naturali, ma sono dovuti all’imprudenza e all’irresponsabilità dell’uomo, quando non addirittura al dolo, che spesso viola norme e comportamenti. Un fiammifero, una sigaretta ancora accesa lanciata lungo un sentiero, può trasformarsi in fuoco indomabile e pericoloso.

    Il progetto “POLLINO OPEN FUTURE”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e voluto fortemente dalla Pubblica Assistenza Protezione Civile Valle del Sinni, in collaborazione con una rete creata tra ODV, non solo di protezione civile, il Parco Nazionale del Pollino, l’Università di Calabria, L’Istituto di Ricerca Cnr Imaa di Tito Scalo (PZ) e partner privati, vuole sviluppare metodologie innovative e nuove tecnologie attraverso le quali si andrà a ridurre drasticamente il rischio di incendi su tutto il territorio del Parco Nazionale del Pollino. Ma la tecnologia, per quanto importante, da sola non basta a risolvere problemi così diffusi. E’ necessaria, parallelamente all’uso di strumenti dedicati, una diffusa sensibilizzazione del territorio e delle comunità. Quello che serve è orientare, attraverso percorsi virtuosi di partecipazione attiva al problema, ad una consapevolezza dell’importanza del rispetto verso i beni ambientali, per arrivare, con il tempo, ad un cambiamento e ad un miglioramento rispetto alla situazione attuale.

    Da chi partire, in queste azioni di sensibilizzazione, se non dagli alunni delle scuole del territorio. I giovani, che erediteranno le ricchezze di questa terra, ma solo a patto di rispettarle e amarle. Insegnare ai ragazzi, attraverso interventi di educazione ambientale, le “buone pratiche”. Diffonderle poi a macchia d’olio: agli operatori economici che vivono il territorio del parco, alle associazioni di volontariato e all’intera popolazione residente. Tutti insieme, protagonisti di una propaganda ambientale di rispetto del Parco e dell’ambiente.

    Un progetto complesso “POLLINO OPEN FUTURE”, con l’ambizione di chi guarda al futuro con la consapevolezza che quel “verde” è un dono per tutte le generazioni e va per questo difeso e tutelato.

    Sonia Salicone, Responsabile della comunicazione del Progetto Pollino Future

    Scheda del progetto>>

  • Assistenza telefonica 13/03

    Assistenza telefonica 13/03 – Fondazioneconilsud.it


















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    Assistenza telefonica 13/03

    ROMA – 12 Marzo 2019

    Mercoledì 13 marzo, a partire dalle ore 10:30, il servizio di assistenza telefonica non sarà garantito poiché l’intero ufficio Attività Istituzionali sarà impegnato in una riunione interna.

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  • Un mondo di gocce

    Un mondo di gocce

    ROMA – 12 Marzo 2019

    In Sicilia e Campania le scuole vincitrici del concorso che premia il migliore spot per promuovere l’uso sostenibile dell’acqua

    Il contest video lanciato nell’ambito del progetto nazionale di Legambiente e Fondazione CON IL SUD che in nove mesi ha girato l’Italia per parlare di risparmio idrico

    La Scuola secondaria di I grado Virgilio di Paternò, in provincia di Catania, l’Istituto comprensivo G. Patroni di Pollica, in provincia di Salerno, e l’Istituto comprensivo Padre G. M. Allegra di Valverde, sempre in provincia di Catania, sono i primi tre classificati del concorso Un mondo di gocce, il contest lanciato da Legambiente tra gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, alle quali è stato proposto di realizzare un video-spot della durata massima di tre minuti sul risparmio idrico e l’uso consapevole dell’acqua. Al centro della sfida, l’obiettivo di veicolare un messaggio positivo per sensibilizzare e aiutare i ragazzi a conoscere e comprendere i comportamenti virtuosi individuali e collettivi, a scuola, in famiglia, in città o in campagna, per ridurre lo spreco idrico.

    Le ragazze della scuola di Paternò hanno scelto di mettere in relazione l’importanza dell’acqua e la produzione del cibo, il video “corale” degli studenti dell’Istituto Patroni di Pollica parte proprio dai rubinetti dei bagni delle scuole, spesso lasciati aperti a causa di fretta e distrazione, mentre i ragazzi dell’istituto Allegra di Valverde hanno puntato su un video di animazione e realizzato un appello multilingue all’utilizzo responsabile. I tre video sono stati premiati con materiali e strumenti didattici, scelti dalle stesse classi vincitrici, per un valore di circa 700 euro ciascuno.

    “Legambiente nutre profonda fiducia nella capacità dei più giovani di imprimere un deciso cambio di passo per quanto riguarda il clima – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Per questo Un mondo di gocce ha puntato molto sulle scuole, coinvolgendo oltre 330.000 studenti in 436 istituti, perché gli alunni diventino a loro volta insegnanti una volta a casa, nelle loro famiglie o tra gli amici. Sono gli stessi ragazzi che in tutto il mondo così come in Italia, con le piazze di Fridays for future, stanno suonando la sveglia ai governi perché, oltre le dichiarazioni di intenti, adottino finalmente le politiche necessarie per salvare il pianeta. Dobbiamo imparare a consumare le risorse, e tra queste l’acqua, in modo più razionale: i cambiamenti climatici da un lato, e le nuove tecnologie già disponibili dall’altro, ci devono accompagnare verso stili di vita più sostenibili”.

    “Un processo di cambiamento realmente sostenibile deve essere partecipato e condiviso, capace di sensibilizzare e attivare soprattutto i cittadini più giovani – sottolinea la Fondazione CON IL SUD. La campagna promossa con Legambiente ha queste caratteristiche e affronta un tema di portata mondiale come il consumo idrico, ma che interessa da vicino tutti noi, la nostra quotidianità. Confidiamo nelle capacità di cambiamento proprie delle nuove generazioni, sicuramente più attente e responsabili di quanto solitamente vengano descritte, perché soprattutto per il Sud rappresentano la speranza, l’energia, il motore di un nuovo modo di vivere le nostre comunità e di costruire il futuro del Paese”.

    Con la premiazione del concorso, si chiude il progetto che per nove mesi ha portato in giro per l’Italia, nelle scuole, ma non solo, il tema del risparmio idrico. Il 20 giugno a Roma, si è tenuto un importante convegno dal titolo SOS Acqua – le città e i territori alla sfida del clima, nel quale si sono confrontati ambientalisti, mondo della ricerca, amministratori locali, professionisti e imprese per una strategia comune di adattamento agli effetti del cambiamento climatico. Un mondo di gocce è stato a bordo di Goletta Verde, che dal 22 giugno al 12 agosto ha navigato lungo le coste italiane facendo tappa in 22 città portuali, e di Goletta dei laghi, organizzata dal 28 giugno al 29 luglio per sensibilizzare chi vive sulle sponde dei bacini di acqua dolce, incontrando migliaia di ragazzi. Ha attraversato festival, come il CibArti di Livorno a settembre e quello della Ruralità in Alta Murgia a Gravina di Puglia a novembre, occasioni in cui è stata esposta al pubblico la mostra dedicata all’acqua e si sono tenuti workshop sul tema. Infine, ha promosso con successo l’iniziativa internazionale #Protectwater, una consultazione popolare per la tutela della risorsa idrica avviata dalla Commissione Europea: attraverso il link presente sulla pagina web del progetto, ben 329.867 persone hanno espresso la loro opinione sulla tutela del bene acqua.

    Per saperne di più sul tema dell’acqua e sulle buone pratiche di risparmio idrico, qui è possibile trovare tutte le informazioni su Un mondo di gocce >> 

    Per vedere “Un mondo di gocce: chi ama non spreca”, il video ufficiale del progetto >> 

    Per vedere i video vincitori del concorso per le scuole >>