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  • Appello per Terra Felix

    Appello per Terra Felix

    12 Marzo 2022

    Casale, Terra Felix
    Casale, Terra Felix

    Dopo 10 anni di attività Comune di Succivo (CE) interrompe l ’affidamento a Legambiente del Giardino e dei locali de La Tipicheria, nel Casale di Teverolaccio. Previsto per fine mese la consegna delle chiavi che mette fine ad un esperienza di rigenerazione urbana e di presidio di legalità. L’amministrazione comunale di Succivo non intende rinnovare il comodato d’uso di alcuni spazi del casale di teverolaccio a Legambiente preferendo aprire un bando anche a privati della ristorazione.

    Appello di Legambiente, Fondazione Con il Sud e Forum del Terzo settore
    Il Comune di Succivo riconosca e sostenga il ruolo delle organizzazioni di Terzo Settore

    Il Comune di Succivo (CE) ha espresso l’intenzione di interrompere l’affidamento a Legambiente del Giardino e dei locali de La Tipicheria, nel Casale di Teverolaccio, non rinnovando la convenzione in atto da oltre 10 anni e procedendo alla pubblicazione di un bando aperto a soggetti profit nel settore ristorativo.

    Il Casale di Teverolaccio rappresenta una buona pratica riconosciuta a livello nazionale, un presidio di tutela ambientale, di legalità, di coesione sociale ed è un esempio plastico di come il Terzo Settore riesca a rigenerare i luoghi abbandonati, a portare bellezza in un territorio martoriato dalla criminalità organizzata e da forti criticità sociali, economiche ed ambientali, ribaltando in positivo la narrazione della “terra dei fuochi”.

    L’impatto sociale ed ambientale della gestione di Legambiente e della Cooperativa Sociale gemmata Terra Felix è notevole: dal vincolo ministeriale, che ha preservato il Bene dalla speculazione edilizia, alla creazione di uno spazio polivalente sicuro e gratuitamente accessibile a tutta la comunità; dagli orti sociali per i pensionati all’inserimento di lavoratori svantaggiati; dalla promozione della sostenibilità ambientale attraverso innumerevoli attività educative alle risorse intercettate per il territorio attraverso i progetti sostenuti da Enti e Fondazioni di rilievo nazionale.

    Riteniamo che la scelta di estromettere il Terzo Settore dalla gestione di una parte del Casale di Teverolaccio rischi di vanificare il lavoro fin qui svolto da Legambiente, Terra Felix e altri soggetti associativi, per il recupero e la valorizzazione del Bene, interrompendo quel processo virtuoso di inclusione sociale che lo ha portato a divenire simbolo della buona economia in terra di camorra.

    Certamente Legambiente continuerà a lavorare sul territorio, nelle sue attività di analisi, denuncia e di proposta per lo sviluppo sostenibile, fianco a fianco con i cittadini. L’associazione continuerà nelle azioni di sensibilizzazione e di educazione ambientale, ma non potrà più mostrare ai bambini come, concretamente, una discarica possa diventare un Bene Comune rigenerato intorno alla qualità sociale e ambientale che, anche nell’area atellana, è possibile raggiungere.

    Il Comune avrebbe potuto attivare, e può ancora farlo, un partenariato pubblico privato ai sensi dell’art. 89 del Codice del Terzo Settore, una norma che disciplina le attività di valorizzazione di beni culturali immobili di proprietà pubblica in un’ottica trasparente di cooperazione tra pubblico e privato, in linea con la recente sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale che ha riconosciuto agli Enti di Terzo Settore una specifica attitudine a cooperare con i soggetti pubblici per la realizzazione dell’interesse generale. Analogo concetto è stato espresso dalla Convenzione Internazionale di Faro, recepita in Italia nel 2020 (L. 133/2020), secondo cui la partecipazione delle organizzazioni non profit nei processi decisionali e di gestione relativi al patrimonio culturale è diventata un obbligo etico e un dovere politico.

    L’auspicio è che anche il Comune di Succivo riconosca e sostenga il ruolo delle organizzazioni di Terzo Settore che in questo difficile territorio rappresentano una speranza di riscatto civile che necessita, per essere attuata, del sostegno convinto della pubblica amministrazione.

    Questo è l’appello sottoscritto, tra gli altri, da
    Stefano Ciafani – Presidente Nazionale Legambiente
    Carlo Borgomeo – Presidente Fondazione Con il Sud
    Vanessa Pallucchi – Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore

  • NAVIGANTI: SU RAIPLAY IL DOCU-FILM DI DONPASTA

    NAVIGANTI: SU RAIPLAY IL DOCU-FILM DI DONPASTA

    9 Marzo 2022

    Immagine film Naviganti
    Immagine film Naviganti

    Una scenografa disoccupata, un musicista rimasto senza spettacoli, un contadino poeta. Tre personaggi con un destino in comune: la perdita di ogni certezza causata dal Covid. E, in alcuni casi, anche del loro lavoro. È questo l’inizio dei “Naviganti”, il film-documentario di Daniele De Michele (Donpasta), in esclusiva su RaiPlay a partire da giovedì 10 marzo. Prodotto dalla Apulia Film Commission e dalla Fondazione Con il Sud, il lungometraggio offre allo spettatore un quadro amaro che da una parte racconta di come tanti artisti, dopo il lockdown, si siano messi a fare altri mestieri per vivere e dall’altra racconta di una società senza l’arte.

    Infatti, quando nell’agosto 2020 tutto riapre, dopo mesi di confinamento in casa, gli artisti sono gli unici a non riprendere normalmente il loro lavoro. Nel tempo di un anno e mezzo, dentro e fuori il lockdown, Donpasta racconta la sua quotidianità intrecciata a quella dei tre protagonisti (la scenografa, il musicista ed il contadino poeta), documentando il modo in cui sono sopravvissuti a un conflitto esterno e interno. Loro percepiscono che nella crisi le cose fragili rischiano di scomparire. Hanno quindi bisogno di un’idea per uscire dalle acque torbide ed è così che diventano… Naviganti.

    Il film documentario è uno dei 10 progetti filmici prodotti dalla Fondazione CON IL SUD e Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del Social Film Production Con il Sud. Il Bando, unico nel suo genere, è stato lanciato nel 2020 dopo gli ottimi risultati della prima edizione (tra tutti, “Santa Subito” di Alessandro Piva, vincitore alla Festa del Cinema di Roma nel 2019) con lo scopo di promuovere la collaborazione attiva tra società di produzione cinematografiche e organizzazioni del terzo settore meridionale, per raccontare il Sud Italia in modo non convenzionale, attraverso i suoi fenomeni sociali.

    Naviganti è stato proiettato in anteprima alle “Giornate degli Autori” nell’ambito della 78^ Mostra di Arte Cinematografica di Venezia.

    I PROTAGONISTI

    Daniele Sepe è un importante musicista napoletano messo in difficoltà dalla crisi. La sua storia inizia come tutti, con una suonata di sassofono via zoom e una riflessione amara sull’inutilità dell’arte.

     Modesto è un contadino e pastore del beneventano, ma anche un poeta visionario. Era il personaggio principale del documentario “I Villani”, sul mondo rurale. Osserva il mondo dalla sua campagna selvaggia e incontaminata, ponendosi la questione fondamentale: riuscirà l’uomo a imparare la lezione?

    Giulia Bonaldi è artista e illustratrice di Castiglione D’Adda, nella prima zona rossa d’Italia. Coinvolta per le illustrazioni del film, racconta, con il regista, del dolore di aver perso tutti i lavori che avrebbe dovuto fare e delle preoccupazioni sul futuro del figlio ventiquattrenne. Lei, con un passato glorioso di scenografa nei più importanti teatri italiani, si ritrova nell’urgenza di sbarcare il lunario, prendendo il primo lavoro che le capita sottomano: fare le pulizie in un bar della periferia lodigiana. Una volta uscita dal lockdown, l’unica cosa importante  era tornare a fare l’artista. Per farlo, ricomincia dalla strada.

    Marco Revelli è sociologo del lavoro. Durante l’arco del film interviene per tessere una riflessione su Covid, capitalismo, arte e lavoro, intervistato da una giornalista radiofonica. Giustina Terenzi, di Controradio.

  • Bando Mobilità sostenibile: call per enti valutazione di impatto

    Bando Mobilità sostenibile: call per enti valutazione di impatto

    8 Marzo 2022

    Nell’ambito del bando “Mobilità sostenibile al Sud”* pubblicato da Fondazione CON IL SUD e finalizzato a incentivare la diffusione, nelle abitudini e nei comportamenti dei cittadini, di una nuova cultura della mobilità che porti ad adottare scelte alternative all’impiego di autovetture private, è previsto il coinvolgimento di un ente di ricerca che conduca la valutazione di impatto delle iniziative sostenute. Compito dell’ente sarà produrre una valutazione dell’efficacia – in termini ambientali e sociali – delle azioni realizzate, sia rispetto ai servizi di mobilità sostenibile attivati o rafforzati, sia nelle trasformazioni avvenute nei contesti di intervento (sistemi e comunità coinvolte), anche al fine di promuovere l’individuazione di buone pratiche. L’ente, inoltre, avrà il compito di definire il disegno di ricerca sia delle singole iniziative sostenute, sia degli interventi nel loro insieme, proponendo un set di indicatori predefinito ed omogeneo per tutti i progetti e coerente con le finalità generali del bando.

    Gli enti di ricerca, appartenenti a dipartimenti universitari, enti e istituti di ricerca, pubblici o privati, specializzati nelle discipline sociali, ambientali, economiche e statistiche, sono invitati ad inviare una manifestazione di interesse entro le ore 13:00 del 13 aprile 2022.

    Nel processo di selezione dell’ente valutatore, che potrebbe coinvolgere attivamente anche i soggetti proponenti delle iniziative ammesse alla seconda fase del bando, saranno presi in considerazione:

    • l’esperienza nella valutazione di impatto in ambito ambientale e socio-economico, con particolare attenzione alla tematica del bando;
    • la qualità della proposta di ‘disegno di valutazione’ degli impatti generati dalle singole iniziative sostenute e dagli interventi nel loro insieme.

    La manifestazione di interesse dovrà pervenire, a mezzo e-mail, all’indirizzo affarigenerali@fondazioneconilsud.it, con oggetto: “Candidatura enti valutatori – Bando Mobilità sostenibile al Sud”, allegando:

    • una descrizione delle precedenti esperienze dell’ente nel campo della valutazione d’impatto in ambito ambientale e socio-economico (massimo 3 pagine);
    • il cv (massimo 3 pagine ciascuno) di massimo 5 componenti del gruppo di ricerca, che sarà dedicato alla valutazione di impatto dei progetti sostenuti con la presente iniziativa, specificando il nominativo del responsabile scientifico;
    • un’ipotesi di disegno di valutazione di impatto (max 5 pagine), con indicazione delle metodologie che si intende applicare, elaborato sulla base delle caratteristiche progettuali richieste dal bando;
    • (solo per gli enti di ricerca privati) il proprio statuto e gli ultimi due bilanci approvati (2019 e 2020).

    Nella prima fase di selezione sarà individuata una lista ristretta di enti idonei che saranno contattati per partecipare alla successiva fase di selezione, che potrà coinvolgere anche i partenariati impegnati nella progettazione esecutiva degli interventi. Saranno, in questa successiva fase, elaborati gli elementi sulla base dei quali si giungerà alla selezione definitiva dell’ente responsabile della valutazione d’impatto. L’ente prescelto entrerà a far parte dei partenariati dei progetti che verranno finanziati al termine della seconda fase.

    Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’ufficio Attività Istituzionali al numero 06-6879721 (interno 1).

    *Il Bando per la mobilità sostenibile al Sud si è chiuso il 19 maggio 2021. Su un totale di 114 proposte di progetto pervenute, dopo un accurato processo di valutazione, 11 si trovano attualmente nella seconda fase di progettazione esecutiva. Gli esiti di questa seconda fase saranno pubblicati nei prossimi mesi.

  • L’impatto sociale del lavoro in carcere

    L’impatto sociale del lavoro in carcere

    3 Marzo 2022

    Il lavoro, un diritto e un beneficio, soprattutto quando entra nelle carceri. È questo, in estrema sintesi, quanto è emerso dallo studio multicentrico “Valutare l’impatto sociale del lavoro in carcere“, promosso da Fondazione E. Zancan, Compagnia di San Paolo, Fondazione con Il Sud e Fondazione Cariparo, con il patrocinio del Ministero della Giustizia.

    Con il coinvolgimento di 300 detenuti di tre istituti penitenziari (Padova, Siracusa, Torino) e che lavorano per l’Amministrazione Penitenziaria, lavorano alle dipendenze di cooperative o che non lavorano, lo studio ha approfondito i benefici del lavoro dei detenuti, in termini di vantaggi per loro stessi e per la comunità. Sono stati considerati i benefici “diretti e misurabili nel breve periodo” per i diversi interessati. Benefici che spiegano la riduzione dei rischi di violenza nelle carceri e di recidiva, amplificando l’offerta di “lavoro autentico e abilitante”.

    I dati emersi dallo studio attestano, per quanto riguarda le condizioni psicofisiche, una significativa diminuzione della depressione tra chi lavora (tra il 20 e il 25 %) rispetto a chi è inattivo (55%), una minore incidenza dell’obesità (7% tra i dipendenti delle cooperative rispetto al 14,4% tra i disoccupati), una diminuzione dei farmaci consumati e delle visite mediche. Diverso l’atteggiamento anche nei confronti della pena: solo il 30,8% dei detenuti che non lavora considera giusta la propria condanna, percentuale che sale al 39,8 tra i lavoranti per l’amministrazione penitenziaria e al 41,2% tra gli assunti dalle cooperative. Dati ritenuti utili a spiegare la riduzione dei rischi di violenza nelle carceri e di recidiva. Inoltre, dalla ricerca emerge un quadro complessivamente più favorevole per i detenuti dipendenti dalle cooperative, soprattutto per quanto concerne “la sfera dell’autostima, dell’orientamento valoriale e dei legami vitali” (negli istituti penitenziari italiani lavorano 15.827 detenuti alle dipendenze dell’amministrazione e 2.130 sono dipendenti di cooperative esterne, per un totale di 17.957).

    Il rapporto mette a disposizione indicazioni “operative” e allo stesso tempo “politiche”: i risultati parlano di condizioni organizzative per meglio gestire la condizione di detenzione e le sue finalità. Le organizzazioni solidaristiche e imprenditoriali che partecipano a questa sfida “dentro” e “fuori” il sistema penitenziario con il loro impegno prefigurano i vantaggi di scelte necessarie e misurabili a favore delle persone detenute, di chi gestisce la detenzione, delle famiglie, delle imprese che offrono lavoro, delle comunità di riferimento.

    Il rapporto è pubblicato nel numero monografico 5/2021 di Studi Zancan ed è scaricabile al seguente link >>

  • Siglato accordo tra Comune di Napoli e Fondazione CON IL SUD

    Siglato accordo tra Comune di Napoli e Fondazione CON IL SUD

    28 Febbraio 2022

    Centro la Gloriette a Napoli nato all'interno della villa confiscata al boss Michele Zaza
    Centro la Gloriette a Napoli nato all’interno della villa confiscata al boss Michele Zaza

    Comune di Napoli e Fondazione CON IL SUD siglano un accordo di collaborazione per la valorizzazione dei beni confiscati alla camorra e dei beni culturali inutilizzati.

    Il Comune di Napoli e la Fondazione CON IL SUD hanno sottoscritto un Accordo di collaborazione finalizzato a garantire una maggiore incisività ed una efficace attuazione degli interventi di sostegno in ambito sociale e culturale previsti nella programmazione comunale e dai documenti programmatici della Fondazione. In particolare, l’Accordo riguarda la valorizzazione dei beni confiscati assegnati dal Comune di Napoli, con le conseguenti ricadute in termini sociali, occupazionali, e di sviluppo, nonché la valorizzazione di ulteriori beni e siti di preminente interesse culturale che, partendo sempre da una logica inclusiva, possano generare innovazione sociale, crescita culturale ed economica.

    “La gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, oltre ad avere un forte valore simbolico di riscatto in nome della legalità, deve essere utile alla collettività”, ha dichiarato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “Gli immobili sottratti alla camorra rappresentano infatti un patrimonio da capitalizzare sempre più in senso sociale: l’accordo con la Fondazione con il Sud va proprio in tale direzione. Analoga logica va applicata alla valorizzazione dei beni culturali che necessitano di manutenzione continua per essere sempre fruibili dalla comunità nell’ottica di una collaborazione fattiva tra istituzione pubbliche ed enti impegnati nel terzo settore con pratiche innovative”.

    La collaborazione, tra le varie sinergie possibili, prevede ad esempio da parte del Comune l’impegno a favorire la collaborazione delle proprie strutture competenti per un efficace percorso di confronto e concertazione sui temi oggetto dell’accordo e la concessione nella forma di comodato d’uso gratuito, almeno di durata decennale dei beni oggetto di progettualità (es. beni confiscati, beni di interesse culturale ecc..). La Fondazione CON IL SUD, a sua volta, si impegna a mettere a disposizione del Comune di Napoli, gratuitamente, il proprio know how in materia di predisposizione di bandi e di valutazione ex ante, di monitoraggio.

    “Abbiamo davanti una grande opportunità per il Sud e per il Paese, dobbiamo mettere in pratica la visione e le finalità del PNRR in modo efficace e soprattutto funzionale al cambiamento tanto auspicato – sottolinea Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Purtroppo veniamo da alcune occasioni mancate a livello nazionale, proprio in materia di valorizzazione dei beni confiscati attraverso la partecipazione del Terzo settore, nonostante si parli di co-programmazione e co-progettazione. Ecco perché questo Accordo con il Comune di Napoli è significativo e importante. Valorizzare un bene confiscato o un bene culturale inutilizzato con un approccio comunitario, vuol dire creare opportunità e un impatto positivo sui territori, lo vediamo dalle centinaia di esperienze sostenute in questi anni. Da questa collaborazione potrà nascere un rafforzamento delle politiche sociali e culturali nella città, partendo dalle sinergie, dando vita a momenti di approfondimento su questi temi. La Fondazione si mette a disposizione delle Istituzioni lungimiranti, lo abbiamo già sperimentato e speriamo di farlo ancora, consapevoli che il cambiamento al Sud passa dai percorsi di coesione sociali connessi allo sviluppo dei territori e anche da contaminazioni positive”.

  • Beni confiscati: il bando dell’Agenzia “parziale” e beffardo

    Beni confiscati: il bando dell’Agenzia “parziale” e beffardo

    24 Febbraio 2022

    Feudo Verbumcaudo (Sicilia), dove si sviluppa l'omonimo progetto di valorizzazione di un terreno confiscato sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD
    Feudo Verbumcaudo (Sicilia), dove si sviluppa l’omonimo progetto di valorizzazione di un terreno confiscato sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD

    Pubblichiamo la nuova nota del “Gruppo di lavoro permanete sui beni confiscati”* relativa al bando promosso dall’Agenzia per la coesione territoriale

    Come volevasi dimostrare… Il bando sui beni confiscati oltre ad essere “parziale” è anche beffardo

    Come confermato da una apposita FAQ dell’Agenzia, il Comune proprietario del bene che presenta il progetto, magari pure con l’aiuto dell’associazione concessionaria, qualora dovesse essere ammesso ai finanziamenti, dovrebbe procedere alla revoca della concessione.

    Che il Bando sui beni confiscati pubblicato dall’Agenzia per la coesione territoriale, con scadenza il prossimo 28 febbraio, fosse una opportunità persa per un vero coinvolgimento del Terzo Settore lo avevamo capito subito e lo abbiamo scritto. E lo ribadiamo: si tratta di un bando “parziale” perché ha come unici interlocutori i Comuni e perché si limita a finanziare gli interventi di ristrutturazione. Ma non immaginavamo che, per quelle associazioni concessionarie di beni confiscati il cui atto di assegnazione impone a loro carico le spese di ristrutturazione, si sarebbe rivelato una vera e propria beffa.

    Infatti in questo caso, come confermato da una apposita FAQ dell’Agenzia, il Comune proprietario del bene che presenta il progetto, magari pure con l’aiuto dell’associazione concessionaria, qualora dovesse essere ammesso ai finanziamenti, dovrebbe procedere alla revoca della concessione. La ratio di questa beffa risiederebbe nel principio generale di tutela della “par condicio” dei partecipanti all’avviso pubblico di assegnazione del bene (FAQ n.99 del 16 febbraio 2022).

    L’ennesima dimostrazione di come la regola della co-progettazione con gli Enti del Terzo Settore è una mera affermazione di principio, smentita sistematicamente dalla realtà.

    A questo punto, se le reiterate dichiarazioni volte a rassicurare il Terzo Settore circa il suo fattivo coinvolgimento, sono state espressioni di chiara volontà politica, si pone una questione di coerenza e di trasparenza: riparare alla parzialità e alle contraddizioni del bando, con uno nuovo che:

    1. affermi in maniera chiara e inequivocabile la regola della co-progettazione;
    2. tenga insieme gli interventi di ristrutturazione con quelli di gestione;
    3. finanzi, quindi, anche le spese di gestione.

    *Lo scorso maggio la Fondazione CON IL SUD, da anni impegnata a sostenere la valorizzazione dei beni confiscati nelle regioni meridionali, ha deciso di costituire un “Gruppo di lavoro permanente” sul tema, cui partecipano l’Acri e il Forum Terzo Settore. Il Gruppo, coordinato da Luigi Lochi, ha lo scopo di seguire con continuità e con i necessari approfondimenti le questioni concernenti il sistema di valorizzazione e gestione dei beni.

  • Masseria Tagliatelle: workshop per il bando di gestione

    Masseria Tagliatelle: workshop per il bando di gestione

    10 Febbraio 2022

    Tre giornate per approfondire in tutti gli aspetti il Bando per la gestione di Masseria Tagliatelle e Ninfeo delle Fate, per porre quesiti tecnici, domande e per conoscere, dalla viva voce dei protagonisti, esperienze riuscite di valorizzazione a scopi sociali di immobili pubblici e beni comuni sostenute da Fondazione Con il Sud.

    Il 17, 18, 19 febbraio presso la Masseria, in via del Ninfeo a Lecce, l’associazione Mecenate90 organizza un ciclo di workshop diretto da Ledo Prato e dedicato alle realtà del Terzo settore, e non solo, interessate al bando congiunto per la valorizzazione della Masseria Tagliatelle e il Ninfeo delle Fate pubblicato da Comune di Lecce e Fondazione con il Sud.

    Dopo l’annuncio del workshop in conferenza stampa e il lancio delle iscrizioni per la partecipazione in presenza – limitata per motivi di capienza a 40 persone –, e data la forte richiesta di partecipazione, Fondazione Con il Sud, Mecenate90 e il Comune di Lecce hanno reso possibile iscriversi anche per partecipare attivamente online ai lavori, con la possibilità di assistere agli interventi e alle discussioni e di intervenire e interagire con i relatori in sala e con gli altri partecipanti al workshop.

    Le iscrizioni sono aperte sulla pagina Eventbrite dell’evento: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-workshop-bando-gestione-masseria-tagliatelle-255986180557

    Di seguito il programma dei lavori: il 17 febbraio alle 9.30 il workshop si aprirà con la presentazione del bando e del relativo formulario a cura di Fondazione Con il Sud; seguiranno gli interventi del Comune di Lecce e le domande aperte dei partecipanti al workshop. Dopo la pausa pranzo, alle 14.30 i lavori riprenderanno con la presentazione del progetto Cre.Zi. Plus di Palermo da parte del presidente dell’associazione omonima Filippo Pistoia.

    Il 18 febbraio alle 9.30 sarà presentata dal presidente Francesco Pascale l’esperienza di Terra Felix realizzata a Succivo (Caserta) e, dopo la pausa pranzo, alle 14.30 sarà la volta della presentazione di altre due esperienze sostenute da Fondazione Con il Sud: la coop Ulixes di Bitonto, della quale racconterà il presidente Nicola Mercurio, e l’associazione Jonian Dolphin Conservation di Taranto, raccontata dal presidente Carmelo Fanizza. Ad ogni incontro seguirà il confronto con i partecipanti al workshop, che avranno l’opportunità di porre domande e approfondire le esperienze presentate.

    Sabato 19 febbraio dalle 9.30, la mattinata conclusiva del workshop, sarà dedicata al lavoro sulle esperienze presentate e al confronto tra e con i partecipanti al workshop, la Fondazione, il Comune di Lecce.

  • Spazi da non perdere, nuovo approfondimento su Con Magazine

    Spazi da non perdere, nuovo approfondimento su Con Magazine

    8 Febbraio 2022

    Cambio Rotta, bene confiscato in Sicilia
    Cambio Rotta, bene confiscato in Sicilia

    Al via il nuovo approfondimento di “Con Magazine” per raccogliere storie ed esperienze di recupero, valorizzazione e condivisione di spazi in chiave comunitaria.

    Borgomeo: “Gli spazi sono opportunità, ricchezza, e motivo di identificazione e speranza attraverso il dialogo con il Terzo settore. Politiche tengano conto del valore della manutenzione”.

    Il video magazine, promosso da Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini, è realizzato “con” i progetti avviati sul territorio.

    Quando cittadini, organizzazioni di Terzo settore e in generale le “comunità” dei territori si organizzano per contribuire attivamente alla cura del nostro patrimonio, tanti spazi e luoghi abbandonati o inutilizzati, da spreco diventano opportunità e quindi sono davvero “beni comuni”.

    È questo il focus di “Spazi da non perdere”, nuovo approfondimento che prende il via oggi su Con Magazine, progetto editoriale promosso da Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini che, attraverso la modalità video e il contributo “partecipativo” dei comunicatori di centinaia di progetti avviati in tutta Italia, esplora il sociale che dialoga con altri mondi: scuola, cultura, sport, economia, ambiente, comunicazione.

    Nel corso dell’anno, “Spazi da non perdere” raccoglierà storie ed esperienze di recupero, valorizzazione e condivisione di spazi in chiave comunitaria, da Nord a Sud, in tutto il Paese.

    Il video editoriale sul tema è di Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD, che nel suo intervento pone l’accento sulla “sostenibilità generale” legata al riuso e alla valorizzazione, «perché utilizzare spazi e strutture preesistenti significa non sfruttare ulteriore territorio». Inoltre, Borgomeo sottolinea due altre, importanti, questioni: «Il secondo aspetto riguarda le politiche che spesso non considerano questi spazi come opportunità e ricchezza e non tengono conto del valore della manutenzione: gli interventi che abbiamo raccolto su Con Magazine dimostrano come sia valido esattamente il contrario. Il terzo elemento, infine, è l’identificazione comunitaria che deriva dal riutilizzare un bene abbandonato o inutilizzato. Nelle storie che abbiamo ascoltato, gli spazi sono diventati motivo di speranza, anche attraverso il dialogo con il Terzo settore».

    Ed è proprio attraverso le organizzazioni di Terzo settore impegnate nei processi di “cambiamento” che verranno condivise storie ed esperienze di beni confiscati alle mafie che diventano luoghi aperti alla comunità e buone pratiche di economia civile; di beni culturali inutilizzati che “riaprono” attuando processi partecipativi; di edifici scolastici che ospitano laboratori, attività sportive ed extra scolastiche per la crescita dei più piccoli; di tanti altri spazi e luoghi che ritornano a essere di tutti, interessando soprattutto i giovani.

    Come di consueto, in questo percorso editoriale sono stati coinvolti i referenti della comunicazione dei progetti sostenuti dalla Fondazione CON IL SUD e da Con i Bambini per costruire un “racconto collettivo” attorno a un tema che pone al centro la partecipazione delle comunità locali per rendere aperti e pienamente fruibili gli spazi delle nostre città. Sono oltre 90 le organizzazioni che hanno aderito, partecipando agli incontri di redazione e successivamente inviando idee, spunti e video che saranno pubblicati, da oggi e nelle prossime settimane, sul magazine.

    Accanto alle esperienze di “comunità educante” e al racconto del “processo partecipativo” che caratterizza la valorizzazione di questi spazi, verranno ospitati altri spunti, dati e commenti che potranno aiutarci a comprendere meglio, tutti, Fondazioni, Terzo settore, Pubblica Amministrazione, mondo imprenditoriale, come questi “spazi da non perdere” siano davvero delle opportunità di crescita umana e sociale, occasione di sviluppo.

    L’hashtag dedicato al tema è #spazidanonperdere

    www.conmagazine.it

     

    CON MAGAZINE (www.conmagazine.it), testata giornalistica online diretta da Fabrizio Minnella, è il primo video magazine “partecipativo” nato per esplorare il sociale che dialoga con altri mondi: scuola, cultura, sport, economia, ambiente, comunicazione. Il nuovo progetto editoriale è stato lanciato a maggio 2021. Curato dall’Area comunicazione di Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini, coinvolge direttamente i referenti della comunicazione dei progetti avviati in tutto il Paese: circa 500 comunicatori sociali. L’obiettivo è favorire una “visione di insieme” con contenuti video che possano stimolare e promuovere ulteriori approfondimenti su esperienze e modelli che, partendo dal sociale, creano un impatto su tutta la comunità. I contenuti sono disponibili con licenza Creative Commons.

     

  • Beni confiscati: la nota sul Bando dell’Agenzia

    Beni confiscati: la nota sul Bando dell’Agenzia

    3 Febbraio 2022

    Palazzo confiscato a Polistena (RC)
    Palazzo confiscato a Polistena (RC)

    Lo scorso maggio la Fondazione CON IL SUD ha deciso di costituire un “Gruppo di lavoro permanente sul tema dei beni confiscati alle mafie Gruppo di lavoro, cui partecipano l’Acri e il Forum Terzo Settore, per seguire con continuità e con i necessari approfondimenti le questioni concernenti il sistema di valorizzazione e gestione dei beni. Pubblichiamo di seguito la nota di commento al bando dell’Agenzia per la coesione territoriale redatta dal Gruppo di lavoro coordinato da Luigi Lochi.

     

    A fine novembre l’Agenzia per la coesione territoriale ha pubblicato il Bando per la valorizzazione dei beni confiscati che, in ottemperanza al PNRR, destina 250 milioni di euro agli enti territoriali nel cui patrimonio insistono immobili sottratti alle mafie. Il meccanismo di finanziamento, la cui logica non si discosta da quella dei bandi PON Sicurezza, vede i Comuni interessati unici titolati a presentare progetti di ristrutturazione dei beni. Il coinvolgimento dei soggetti del Terzo settore è puramente eventuale, lasciato alla mera discrezionalità dei Comuni. Il Bando, in verità, non fa riferimento ai soggetti del Terzo settore, ma ad un generico “coinvolgimento del partenariato istituzionale, economico e sociale e delle organizzazioni del territorio”.  Nel caso in cui i Comuni dovessero coinvolgere questo generico partenariato, in tempi peraltro ristretti, anche un non esperto di tecniche di concertazione comprende bene che si tratta di una semplice dichiarazione di intenti. L’eventuale sussistenza di questa circostanza rappresenta uno dei criteri generali di valutazione al quale viene assegnato un punteggio variabile, il cui “peso”, nell’ambito dell’insieme dei criteri generali di valutazione, non può comunque incidere oltre la misura del 20%.

    Le rassicurazioni del Ministro e del Direttore dell’Agenzia per la coesione, successive alle osservazioni critiche che all’indomani della pubblicazione del Bando si sono levate dal mondo del volontariato e del Terzo settore, dal punto di vista sostanziale esse non introducono alcuna innovazione. Di fatto si limitano a ribadire quanto già previsto nel Bando e nei suoi Allegati. Della indicazione espressa dal PNRR nel punto M5C2, secondo la quale “gli interventi potranno avvalersi della co-progettazione con il Terzo settore ai sensi dell’art. 55 decreto legislativo 3 luglio 2017 n.117 (Codice del Terzo settore), nessuna vera traccia.

    Se poi si vuole dire che la co-progettazione tra i Comuni destinatari dei beni confiscati e le realtà del Terzo settore a cui questi beni vengono assegnati per la loro gestione, si realizza tout court riconoscendo una premialità a quei Comuni che hanno già assegnato il bene ad un organismo non profit, si confonde la regola con l’eccezione.  La co-progettazione non è una mera rivendicazione di spazi e di ruoli da parte del Terzo settore; essa vuol dire, in concreto, tenere insieme gli interventi di ristrutturazione con quelli di gestione. Il riferimento alla sostenibilità gestionale, nell’ambito dei criteri “specifici” di valutazione, sembra costituire un argine al rischio di slegare gli interventi infrastrutturali sul bene dalle possibili attività di gestione dello stesso. Un argine però insufficiente, in quanto si richiede esclusivamente la descrizione da parte dei Comuni del “modello di gestione”, cioè delle modalità con le quali saranno disciplinati gli eventuali rapporti tra il soggetto concedente e il soggetto concessionario del bene, senza tuttavia fare riferimento alcuno alla coerenza e congruità degli interventi strutturali rispetto alla tipologia di attività gestionali che potrebbero realizzarsi all’interno del contenitore.

    Sono tanti gli immobili ripristinati in questi anni con i fondi comunitari del PON Sicurezza e ormai in pieno degrado, perché i relativi progetti hanno ignorato la concreta gestione del bene, vale a dire la precisa tipologia di attività che potevano essere svolte all’interno dell’immobile e la individuazione dei soggetti gestori. L’esperienza pugliese del bando “Libera il bene”, di qualche anno fa e ormai paradossalmente nel dimenticatoio nonostante evidentemente rivelatasi di successo, dimostra come il raccordo tra il momento dell’intervento strutturale di ripristino e quello gestionale di realizzazione delle attività sia condizione indispensabile per un uso efficace dei beni.

    Poco convincente, infine, la decisione di indicare i Comuni come soggetti proponenti al fine di velocizzare la procedura. La regola della co-progettazione sarebbe stata rispettata, senza per questo immaginare tempi più lunghi, se solo nel Bando di cui si tratta fosse stato previsto l’impegno per il Comune proponente della preventiva selezione del soggetto gestore e quindi del progetto gestionale di utilizzo del bene. In questo modo la regola della co-progettazione sarebbe stata praticata come condizione generale e non invece come condizione premiale e come tale, meramente eventuale.

    Questo Bando è stata una occasione persa da due punti di vista. Dal punto di vista della opportunità di considerare la valorizzazione dei beni confiscati come vera e propria leva di sviluppo economico dei territori; e dal punto di vista della opportunità di superare finalmente quella cultura politica che vede il Terzo settore non come un attore di sviluppo ma come un soggetto “residuale” nel quale far convergere due debolezze: le incapacità del pubblico e le non convenienze del privato.

  • Con i Bambini: posizioni aperte per Attività Istituzionali

    Con i Bambini: posizioni aperte per Attività Istituzionali

    11 Gennaio 2022

    L’impresa sociale Con i Bambini, ente attuatore del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, intende selezionare alcuni collaboratori per integrare l’organico dell’area ‘attività istituzionali’.

    Le persone selezionate entreranno a far parte del team delle attività istituzionali che sovrintende a:

    • la gestione tecnico-operativa dei bandi pubblicati,
    • l’istruttoria delle proposte progettuali, in termini di ammissibilità (rispetto dei requisiti previsti dai bandi) e di valutazione del merito (coerenza con gli obiettivi dei bandi),
    • la definizione delle procedure interne di controllo e di compliance,
    • la predisposizione di materiali e report per gli organi direzionali e deliberanti,
    • i processi di monitoraggio delle iniziative sostenute (analisi stato avanzamento delle progettualità; sopralluoghi tecnici; assistenza tecnica ai partenariati di progetto; redazione delle relazioni tecniche di accompagnamento; rapporti del partenariato con l’ente incaricato della valutazione di impatto),
    • la verifica tecnica della rendicontazione di spesa,
    • l’attività di assistenza tecnica e di help desk per i richiedenti.

    L’annuncio è finalizzato ad integrare in particolare le funzioni di monitoraggio, di verifica tecnica delle rendicontazioni di spesa, di assistenza tecnica.

    Ai fini della selezione delle candidature saranno valutati i seguenti requisiti:

    • titolo di studio e formazione specialistica, preferibilmente nelle aree delle scienze sociali ed economiche; saranno valutati con interesse anche profili di specializzazione nell’area giuridica;
    • competenze professionali ed esperienze pregresse nell’ambito della valutazione di iniziative sociali;
    • competenze ed esperienze pregresse in attività di monitoraggio tecnico e finanziario (verifica della rendicontazione contabile nell’ambito di programmi pubblici di finanziamento);
    • competenze tecniche nell’ambito del trattamento dei dati personali;
    • conoscenza del ‘terzo settore’ e dell’economia sociale;
    • competenze ed esperienze pregresse nell’ambito della progettazione sociale.

    Saranno inoltre valutati positivamente:

    • l’attitudine al problem solving e la capacità di lavorare in gruppo e per obiettivi;
    • pregresse esperienze in enti di erogazione, di valutazione o di monitoraggio;
    • la disponibilità ad una frequente mobilità in ambito nazionale (per sopralluoghi periodici);
    • una buona conoscenza della lingua inglese.

    Ai candidati potrà essere richiesto di intervenire a diversi colloqui conoscitivi ed eventualmente di sottoporsi a test scritti per una verifica preliminare delle conoscenze tecniche.

    L’inquadramento, la retribuzione e la tipologia contrattuale saranno proposti, per ogni profilo selezionato, in relazione all’esperienza e alle competenze maturate dai candidati.

    La sede di lavoro è Roma.

    Gli interessati a candidarsi alle posizioni aperte dovranno inviare entro e non oltre il 18 febbraio 2022, il proprio curriculum vitae (non superiore a 3 pagine e comprensivo di autorizzazione al trattamento dei dati personali) al seguente indirizzo e-mail: affarigenerali@conibambini.org, inserendo nell’oggetto il codice posizione di riferimento “Selezione 2022”.

    Sarà facoltà del candidato allegare anche una lettera di accompagnamento del proprio curriculum vitae (con la descrizione delle esperienze pregresse, non superiore ad una pagina) ed una lettera di presentazione motivazionale (non superiore ad una pagina).

    Si precisa che saranno contattati solo i candidati ritenuti in linea con i profili ricercati.

    curriculum vitae pervenuti non saranno trattenuti dagli uffici di Con i Bambini oltre la data di chiusura del processo di selezione in oggetto, che sarà resa nota con apposito annuncio pubblicato sul sito internet di Con i Bambini.